Il difficile vivere insieme

Dobbiamo avere sincerità con noi stessi per aprire il Vangelo e contemplare:
A. Non siate debitori di nulla a nessuno, se non dell’amore vicendevole.
Pienezza della Legge infatti è l’amore (carità-agape-non elemosina).
B. Come comportarci con amore se siamo in disaccordo con qualche fratello?
1. Va’ e ammoniscilo fra te e lui solo;
2. Prendi con te una o due persone che ti possano aiutare;
3. Cerca nella comunità dei fratelli aiuto per risolvere i problemi esistenti;
4. Se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano.

C. Come comportarci davanti a Dio?
Se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro».

D. Chi sei tu per i fratelli?
Io ti ho posto come sentinella a favore dei tuoi fratelli.
Quando sentirai dalla mia bocca una parola, tu dovrai avvertirli da parte mia.
Della loro sorte io domanderò conto a te.

Sentinelle, non giudici

La parola sentinella suggerisce di fare un cammino inverso:
Malattie, difficoltà, malvagi distruggono la serenità di vita. Ci domandiamo: ‘Ma Dio dov’è?’
Rispondendo con il vescovo Domenico Pompili (Rieti) dovremmo ripetere: la domanda ‘Dio dov’è?’ avremmo dovuto porla prima, non dopo.
Se noi fossimo sentinelle preverremmo il male e i malvagi, impediremmo accadimenti errati o malvagi. Il male non vivrebbe con noi.
Le sofferenze le abbiamo perché ci siamo accontentati di chiacchierare, abbiamo lasciato che il dio denaro sostituisse il Dio di Gesù.
E ci troviamo a lamentarci per questa vita infedele all’uomo e a Dio.
Se fossimo andati dal fratello che rischiava di commettere errori e avessimo detto a lui, direttamente, in faccia: non agire così; sbaglieresti. Questo a livello di persone e a livello di amministrazione nazionale e internazionale.
Non lo facciamo, preferiamo chiacchierare, criticare con ogni mezzo, oggi anche con i media.
Il commento ha bisogno di poche parole e della preghiera al Signore perché guidi la capacità di avere un cuore grande (Vescovo Fiorino Tagliaferri: un cuore magnanimo. Vescovo Lorenzo Chiarinelli: ma il cuore chi lo educa?).
Smettiamola di essere giudici, iniziamo ad essere sentinelle.
Se fossimo sentinelle non sorgerebbe la necessità dei consigli:
Va’ e ammoniscilo fra te e lui solo;
Prendi con te una o due persone che ti possano aiutare;
Cerca nella comunità dei fratelli aiuto per risolvere i problemi esistenti;
Se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano.
Se ci comportiamo da giudici accade soltanto quest’ultima cosa: un bel risultato per chi è chiamato ad andare oltre l’umano per attingere al divino.