Oltre il mistero: il perché.
Il Verbo, Parola, era Dio. Venne fra i suoi, prese il nome di Gesù; i suoi non lo hanno accolto.
A quanti però lo hanno accolto (speriamo anche noi) ha dato potere di diventare figli di Dio.
Dio, nessuno lo ha mai visto; nessuno lo ha mai saputo spiegare: è Gesù, il Figlio, che ce lo ha rivelato.
Il brano di Giovanni 1,1-18 non esige spiegazioni (impossibili), ma spirito di sapienza e di rivelazione per una profonda conoscenza di Gesù Cristo.
La conoscenza, non la spiegazione, la dona soltanto Gesù, Parola fatta Uomo, luce che splende nelle tenebre.
Le tenebre, per quanto la avversano, non riescono ad offuscarla.
Dalla pienezza di questa luce noi tutti abbiamo ricevuto: grazia su grazia. Siamo stati scelti come figli adottivi prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati di fronte a Dio nell’amore.
Dio, ecco l’unico mistero, ha avuto bisogno di una croce, costruita giorno per giorno e completata dalla Croce del Calvario. Così è anche per ogni nato da donna.
L’abbandono che sente Gesù sulla Croce (e noi sentiamo il nostro) rende necessaria la Resurrezione.
Che, oltre la serenità di una nascita povera, possiamo attingere, come Gesù, ad una nostra resurrezione.
Questa è l’unica sapiente risposta che viene da Dio e che, in mezzo al suo popolo, proclama la sua gloriosa verità.