Passa la figura di questo mondo! E lo stiamo constatando. Non è fatalità né condanna divina: è opera umana sulla pelle dell’uomo. Al Profeta Dio ha detto: Àlzati, va’ alla grande città, e annuncia loro quanto ti dico. Profeti sono venuti, hanno annunciato: li abbiamo trascurati e derisi, li abbiamo uccisi. I cittadini di Nìnive, la grande città, credettero a Dio. Dio vide le loro opere e si ravvide.
Saremo capaci, noi, di ravvederci? Non voglio forzare le Scritture, ma: Questo vi dico, fratelli: il tempo si è fatto breve; è compiuto e il regno di Dio è vicino. Convertitevi e credete nel Vangelo: quello di Gesù, non quello che voi riportate quando vi piace e vi fa comodo.
Gesù, dopo aver mandato i Profeti, chiama ancora, lui stesso: E subito li chiamò. I discepoli, chiamati, subito, lasciarono le reti, il loro padre Zebedèo nella barca con i garzoni. La Chiesa esamini se stessa e prenda coscienza dell’errore di essersi troppo sottomessa a progetti legati a consuetudini umane, piuttosto che evangeliche e aiuti se stessa incoraggiando e sostenendo Papa, Vescovi, Presbiteri ad impegnarsi per l’economia della Salvezza, non per quella finanziaria.
Non una sola persona, san Francesco d’Assisi, e per ogni tempo, si spogli di preziosi vestiti, ma tutta la Chiesa prenda da lui esempio per spogliarsi, anche fisicamente, di preziosi vestiti per rivestirsi di Cristo.
I Sacerdoti si sentano grati verso una Chiesa capace di generare laici e diaconi che assolvono ai compiti loro spettanti e liberino da servitù che impediscono la missione della Parola e del Pane.
La bellezza dell’ascolto devoto della Parola sostenga nell’accogliere con gioia che momentanee solitudini non siano compensate con gestioni di realtà terrene né con la ricerca, ingannatrice, di un plaudente popolo amico. E andarono dietro a lui. E lo seguirono.
Il regno di Dio si è fatto vicino nella persona di Gesù, nelle sue parole e gesti di salvezza. A Lui occorre convertirsi.
C’è da lasciare il nostro dio, il denaro, che dona il possesso soltanto dell’antica alleanza e dell’osservanza della legge.
C’è da scegliere il Dio di Gesù e invocarlo: Non abbandonarci in questo momento tristissimo della storia che per desiderio di possesso abbiamo creato.
Se dalla Parola traiamo insegnamento interiore, dalle mani dobbiamo trarre opere di giustizia conseguenti alla conversione che non significa tornare indietro, ma fare un balzo avanti per entrare nel regno.
Più breve:
24 GENNAIO 2021 III DOMENICA T. O. b
“Passa la figura di questo mondo”! E lo stiamo constatando.
Non è fatalità né condanna divina: è opera umana sulla pelle dell’uomo.
Al Profeta Dio ha detto: Àlzati, va’ alla grande città, e annuncia. Profeti sono venuti, hanno annunciato: li abbiamo trascurati e derisi, li abbiamo uccisi.
“Convertitevi e credete nel Vangelo”. I Discepoli, chiamati, “subito lasciarono le reti. E andarono dietro a lui”.
La Chiesa esamini se stessa e prenda coscienza dell’errore di essersi troppo sottomessa a progetti legati a consuetudini umane, piuttosto che evangeliche.
C’è da scegliere il Dio di Gesù e invocarlo: “Non abbandonarci” in questo momento tristissimo della storia che per desiderio di possesso abbiamo creato.
O Padre, che nel tuo Figlio venuto in mezzo a noi ai dato compimento alle promesse dell’antica alleanza, donaci la grazia di una continua conversione, per accogliere, in un mondo che passa, il Vangelo della vita che non tramonta.
Dal libro del profeta Giona 3,1-5.10
Fu rivolta a Giona questa parola del Signore: «Àlzati, va’ a Nìnive, la grande città, e annuncia loro quanto ti dico». Giona si alzò e andò a Nìnive secondo la parola del Signore. Nìnive era una città molto grande, larga tre giornate di cammino. Giona cominciò a percorrere la città per un giorno di cammino e predicava: «Ancora quaranta giorni e Nìnive sarà distrutta». I cittadini di Nìnive credettero a Dio e bandirono un digiuno, vestirono il sacco, grandi e piccoli. Dio vide le loro opere, che cioè si erano convertiti dalla loro condotta malvagia, e Dio si ravvide riguardo al male che aveva minacciato di fare loro e non lo fece.
Salmo 24 (25) R. Fammi conoscere, Signore, le tue vie.
Fammi conoscere, Signore, le tue vie, insegnami i tuoi sentieri. Guidami nella tua fedeltà e istruiscimi, perché sei tu il Dio della mia salvezza. R.
Ricòrdati, Signore, della tua misericordia e del tuo amore, che è da sempre. Ricòrdati di me nella tua misericordia, per la tua bontà, Signore. R.
Buono e retto è il Signore, indica ai peccatori la via giusta; guida i poveri secondo giustizia, insegna ai poveri la sua via. R.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi 7,29-31
Questo vi dico, fratelli: il tempo si è fatto breve; d’ora innanzi, quelli che hanno moglie, vivano come se non l’avessero; quelli che piangono, come se non piangessero; quelli che gioiscono, come se non gioissero; quelli che comprano, come se non possedessero; quelli che usano i beni del mondo, come se non li usassero pienamente: passa infatti la figura di questo mondo!
Dal Vangelo secondo Marco 1,14-20
Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo». Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, mentre anch’essi nella barca riparavano le reti. E subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedèo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui.