Le Palme: ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme.
Il cammino di Pasqua con don Steno Santi:

Il linguaggio umano è imperfetto e Gesù lo accetta, ben conoscendo che quando parlerà e manifesterà un linguaggio divino non sarà compreso ed accolto. Accogliamo volentieri e con gioia un Dio glorioso, stendiamo davanti a lui un tappeto di fiori e mantelli. Danziamo con le Palme nelle mani. Non volendo usare nulla di divino, per pochi momenti, Gesù si sottopone al vizio dell’uomo e provoca nei discepoli l’illusione e la presunzione di essere dominatori al centro della attenzione popolare. Se il miracolo conviene, si canta Alleluja. In questo momento, con queste persone il miracolo è utile, conviene, batto le mani. Per oggi che è festa.

Come un miracolo è stato il trionfo e, subito dopo, manifestato un linguaggio divino, contro la convinzione comune, Gesù non è compreso: qualcuno pone domande, cerca risposte.
Il miracolo non da’ risposte. Non le trova. Provoca accoglienza o rifiuto a seconda del motivo che muove le volontà e le convenienze.
Nel tempio tutto cambia: chi pochi minuti prima applaudiva, rimane perplesso.
Altri iniziano ad opporsi: non c’è più l’utile previsto.
Si ripete il “Questo fa sul serio”: è meglio non mostrarsi, non essere testimoni. Stiamo a guardare come andrà a finire.
Subito gli ipocriti custodi del Tempio comprendono che il miracolo non conviene: cercano di far morire Lazzaro perché non si dica che è risorto.
Di testimoni veri e di Lazzaro ce ne sono tanti nel passato e nel presente della Chiesa. Non costituiscono prova, ma provocazione: le reazioni sono e sono state opposte: Alleluja! Crocifiggilo!
Questo Alleluja dura lo spazio di qualche ora, poi di mezza settimana: dopo qualche ora, ponendosi contro i mercanti della fede, i cercatori di proseliti, deve fuggire; il Giovedì notte termina e viene, mai sopito, il Crocifiggilo.
Siamo tragicamente ridicoli!
Anche oggi, adesso, abbiamo bisogno del miracolo! Lo cerco, lo voglio, lo spero: dico che ho fede.
Ma dov’è la mia fede se non sono capace di dire a quell’albero: “Levati da lì e buttati nel mare” e di fatto l’albero non si leva di lì, non si getta in mare?
Vorremmo, oggi, gettare in mare il Covid, ma i nostri cuori e comportamenti di famiglia umana sono cosparsi di invidia, gelosia, ricerca di possesso. E’ guerra batteriologica ed economica. Sarà impossibile gettarlo immediatamente nel mare.
Ed è un anno che Cristo, nei suoi fratelli più deboli, è in croce.
Francesco, da solo, si avvia ancora, in una piazza vuota a sfilare davanti al mondo in attesa di imparare a pregare.
Abbandonato a se stesso, lasciato solo, Gesù se ne torna dai suoi pochi fedeli amici a Betania.
Aspre conseguenze ha il grido di Alleluja di qualche ora prima.

Brevemente: 28 MARZO 2021 DOMENICA DELLE PALME: PASSIONE DEL SIGNORE – ANNO B

Le Palme: ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme.
Gesù accetta di usare il linguaggio umano, imperfetto: quando parlerà un linguaggio divino non sarà accolto.
Se il miracolo conviene, si canta Alleluja. Per oggi che è festa.
Gli ipocriti custodi del Tempio comprendono che il miracolo non conviene: tragicamente ridicoli, cosparsi di invidia, gelosia, ricerca di possesso.
Ed è un anno che Cristo, nei suoi fratelli più deboli, è in croce.
Francesco, da solo, si avvia ancora, in una piazza vuota, a sfilare davanti al mondo in attesa.
Abbandonato a se stesso, lasciato solo, Gesù se ne torna dai suoi pochi fedeli amici a Betania.
Aspre conseguenze ha il grido di Alleluja di qualche ora prima.