Gesù Cristo è il Vivente: Il cammino di Pasqua con don Steno Santi
Uomini
Gli uomini corrono, oggi, sempre più in fretta.
Il cristiano non ha il compito di rincorrere il mondo, di mettersi al passo di tutte le mode. Dobbiamo avere il coraggio di fermare l’uomo di oggi, dirgli che correre non vuol dire crescere; che il vero progresso non consiste nell’andare più in fretta, ma nello sviluppo armonico della persona. Dirgli che correndo è diventato distratto, non si accorge più di sé e degli altri. Dirgli che l’aumento delle conoscenze è utile solo se unito ad un aumento della coscienza, l’aumento della potenza è pericoloso se non è accompagnato da un aumento di saggezza. Non c’è più il tempo di domandarci “perché””, di cogliere il senso e il significato dell’esistere. In fondo il Signore ci chiede di sostare un istante. La parte migliore è quella di chi si accorge della Sua presenza. Allora il silenzio diventa più eloquente della parola.


L’obiettivo che dobbiamo proporci è il cambiamento di mentalità e di un nuovo stile di vita partendo dalla Parola.
Rivolgersi al Padre come figli tra figli, in base al messaggio che si fonda sulla centralità del Cristo, così i poveri e i deboli sono fratelli con noi nelle sofferenze dell’esistenza.
Quindi la risposta dell’uomo all’amore del Padre è la fraternità.
L’uomo è, per essenza, debitore: di fronte a Dio, dal quale ha tutto ricevuto,
senza aver nulla in cambio da ridare.
Non immaginiamo un Dio che vuole di ritorno qualcosa per sé, bensì un Dio che vuole si capisca che ciò che si possiede è ricevuto, “dono”, e dunque qualche cosa per cui ringraziare e, soprattutto, qualcosa da non trattenere egoisticamente per se stessi.
Il peccato è il rifiuto di un dono ricevuto dal Padre.
Siamo figli anche se peccatori; il perdono lo stiamo chiedendo a un Padre, non ad un padrone.
Amore che accoglie tutti: camminare nell’amore icone dal Vangelo della Carità.
Chi ama dona con gioia, Chi ama dimentica i torti ricevuti. Davanti all’altare di Dio trovano posto uomini riconciliati tra loro. E questa riconciliazione è urgente: non c’è tempo da perdere: “Va’ al più presto”. Non può essere rimandata.
Questo è il tempo propizio dell’amore e della salvezza che Gesù ci affida e ci offre.
Il perdono non è un gesto, ma un cammino, spesso faticoso, verso Dio e verso i fratelli.
E’ sempre nuovo come la creazione, sempre necessario come la Salvezza.

Vedi anche in:
L’uomo, quello vero, rende veri gli ideali

più brevemente: 2021 – 4 – APRILE Domenica di Resurrezione

Gesù Cristo è il Vivente: Il cammino di Pasqua con don Steno Santi
Gli uomini corrono, oggi, sempre più in fretta.
Il cristiano non ha il compito di rincorrere il mondo, di mettersi al passo di tutte le mode.
Dobbiamo avere il coraggio di fermare l’uomo di oggi, dirgli che correre non vuol dire crescere; che il vero progresso non consiste nell’andare più in fretta, ma nello sviluppo armonico della persona.
Dirgli che correndo è diventato distratto, non si accorge più di sé e degli altri.
Dirgli che l’aumento delle conoscenze è utile solo se unito ad un aumento della coscienza, l’aumento della potenza è pericoloso se non è accompagnato da un aumento di saggezza.
In fondo il Signore ci chiede di sostare un istante.
Allora il silenzio diventa più eloquente della parola.
L’obiettivo che dobbiamo proporci è il cambiamento di mentalità e di un nuovo stile di vita partendo dalla Parola.
Rivolgersi al Padre come figli tra figli. Siamo figli anche se peccatori; il perdono lo stiamo chiedendo a un Padre, non ad un padrone.
Il perdono non è un gesto, ma un cammino, spesso faticoso, verso Dio e verso i fratelli.
E’ sempre nuovo come la creazione, sempre necessario come la Salvezza.

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L’uomo, quello vero, rende veri gli ideali