Riconoscersi e farsi riconoscere Cristiani
«Chi è dunque costui?» si domandano, di Gesù, perfino i discepoli e vorrebbero “sapere” una risposta.
Comprendono, però, che non basta sapere. Nemmeno ai discepoli. Come può bastare a noi?
Ci siamo, forse, sbagliati? Pensiamo di sapere tutto e non abbiamo capito che l’amore è un’altra cosa?
Gesù è consapevole di questo sentimento nei discepoli: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?».
La risposta non è nel sapere: è altrove e si definisce conoscenza… qualcosa di diverso, se non opposto al comune sapere.
La parola di Dio avverte: “Non guardiamo più nessuno alla maniera umana”.

Sì, è come nell’innamorarsi: le sensazioni della conoscenza e dell’amore sono completamente diverse.
Si tratta di scegliere l’Amore verso Dio in modo simile a come si sceglie una persona e si impara ad amare.
Quando si sceglie l’amore, lo si fa per la vita.
“L’amore del Cristo ci possiede”.
I motivi? Ognuno ha i suoi e le sue preferenze e non servono più spiegazioni e notizie.
Nel fidanzamento ci si accorge che non bastano i tratti esteriori e le somiglianze. Non possono esser sufficienti nemmeno nella scelta verso la persona Gesù.
Quanto fragile l’intelligenza, quanto più ampio il cuore.
“Se uno è in Cristo, è una nuova creatura”.
Il momento della scelta di Pietro, discepolo e apostolo, non accade improvvisamente: viene deciso in un giorno, cresce in mille situazioni, diviene definitivo nei momenti più aspri e sofferti: il “Vattene, Satana, mi sei motivo di inciampo”; il “e chi lo conosce?!”, il pianto desolato che ne segue.
Pietro riceve forza di sequela davanti ad un sepolcro vuoto e a qualche telo di lino servito per coprire un corpo straziato dalla morte ed ora assente. Ed ecco la decisione: “Le cose vecchie sono passate; ecco, ne sono nate di nuove”.
Si può, ora, uscire e gridare: “Uomini di Gerusalemme, quell’uomo che avete ucciso è risorto ed è il Figlio di Dio”.
Siamo capaci di gridarlo ancora?!

20 GIUGNO 2021 XII DOMENICA T. O. B
Riconoscersi e farsi riconoscere Cristiani
«Chi è dunque costui?» si domandano di Gesù perfino i discepoli.
La risposta non è nel sapere; altrove è la conoscenza: “Non guardiamo più alla maniera umana”.
Sì, è come nell’innamorarsi. Quando si sceglie l’amore, lo si fa per la vita: “L’amore del Cristo ci possiede”.
Fragile l’intelligenza, più ampio il cuore.
“Se uno è in Cristo, è una nuova creatura. Le cose vecchie sono passate; ecco, ne sono nate di nuove”.
La forza di sequela di Pietro è sorta davanti ad un sepolcro vuoto. Ed esce e grida: “Uomini di Gerusalemme, quell’uomo che avete ucciso è risorto ed è il Figlio di Dio”. Siamo capaci di gridarlo ancora?!