“Dio ha creato l’uomo per l’incorruttibilità, lo ha fatto immagine della propria natura”.
L’uomo non è immortale, incorruttibile per natura, ma acquista la capacità di non morire in base alla immagine divina donata. Così era alle origini (Genesi), ma, “per l’invidia del diavolo”, con il peccato, la “morte è entrata nel mondo e ne fanno esperienza coloro che le appartengono”. L’uomo fedele alla prima immagine ha la capacità della immortalità beata.
Sfuggire la morte è traguardo. Morte: psicologica, morale, intellettuale, morte nell’amore. Il pericolo è non accorgersi di queste continue morti e di avvertirle soltanto quando conducono alla morte fisica.
Tutto questo sta accadendo: in questo tempo storico, in questo oggi, e qui.
Nel Vangelo troviamo le invocazioni per “la mia figlioletta che sta morendo”, per la donna del “se riuscirò a toccare le sue vesti”. L’attesa è invocazione: “vieni a casa mia; sarò salvata”.
“E subito la fanciulla si alzò e camminava”. E l’altra “subito guarita dal male”.
Che la testimonianza cristiana possa domandare, toccare, destare “grande stupore”.
Ogni credente nel Vangelo di Gesù ha in ricchezza il dono della capacità antica del non morire, riuscendo a rendere presenti in se stessi la domanda e l’impegno per “toccare”.
Purtroppo morte fisica colpisce anche senza che vi siano le altre morti cagionate dal peccato del mondo. Chi lo può capire? Gesù l’ha capito ed è stata Gloria, ma anche Lui ha detto: Perché? Allontanala da me.
Ecco: il solito mistero, la solita domanda che rende inquieta la vita dei credenti: quando, perché?
I credenti, tutti siamo ricchi, tutti siamo indigenti: la ricchezza donata del mattino, supplisca alla indigenza supplichevole della notte.
Sono pensieri astratti, fantasie, non Vangelo?
Apriamo il Vangelo, che solo apparentemente abbiamo già sulle mani aperte ed è ancora un libro chiuso. Apriamo occhi e cuore perché accada: “Non temere, soltanto abbi fede”.
Crediamo di aver fede, non abbiamo paura; solo timore, ancora non sufficiente per dire a quell’albero: “Sradicati di lì e piantati nel mare”. E accadrà.
Aiutaci, Signore, a fare questo salto dall’umanità alla divina fiducia, dal timore all’Amore: “Aumenta la nostra fede”.
27 GIUGNO 2021 XIII DOMENICA T. O. B
I credenti, tutti siamo ricchi, tutti siamo indigenti: la ricchezza donata del mattino, supplisca alla indigenza supplichevole della notte.
Apriamo il Vangelo, che solo apparentemente abbiamo già sulle mani aperte ed è ancora un libro chiuso. Apriamo occhi e cuore perché accada: “Non temere, soltanto abbi fede”.
Crediamo di aver fede, non abbiamo paura; solo timore, ancora non sufficiente per dire a quell’albero: “Sradicati di lì e piantati nel mare”. E accadrà.
Aiutaci, Signore, a fare questo salto dall’umanità alla divina fiducia, dal timore all’Amore: “Aumenta la nostra fede”.