1 Samuèle 1,20-22.24-28; Salmo 83 (84); 1 Gv 3,1-2.21-24 Lc 2,41-52

Gesù, insolitamente disubbidiente, senza che i genitori se ne accorgessero, rimase a Gerusalemme.
Nella realtà, come nella profezia, Gesù “era ancora un fanciullo e si introdusse nel tempio del Signore”.
Come educare i credenti a divenire famiglia di Dio?
La Madre è decisa nel dialogo: “Figlio, perché ci hai fatto questo?”.
Il Padre è custode: “Tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo”.
Il Figlio è in attesa di libertà: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?».
Quale è il senso della libertà dei Figli di Dio?
Né Giuseppe né Maria lo compresero e Maria, “sua madre, custodiva tutte queste cose nel suo cuore”.
Dopo questo strano segno la vita di famiglia proseguì normalmente: “Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini e stava loro sottomesso”.
Si dice: ‘Tutto bene quel che finisce bene’. Forse: “Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro”.
La Chiesa è Famiglia di Dio.
In realtà ascoltiamo spesso parlare di comunità.
La comunità ha ragione di esistere soltanto quando non ci sono famiglie. E questo è possibile perché anche Gesù dice che saranno ‘Padre contro figli e figli contro padre’. Così si deve ricorrere a chiamarci ‘comunità’, non ‘famiglia’.
L’ideale, il progetto del Padre è, però, che diveniamo figli e fratelli, con una madre: famiglia; non comunità.
Il traguardo del Regno rimane ‘Famiglia’ che vive serena attraverso un dialogo amorevole, verità, libertà, bellezza “per essere chiamati figli di Dio”. Se ci proviamo “lo siamo realmente”.
Ancora di più: “noi fin d’ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è”.
Ancora non accade perché “il mondo non ci conosce”: perfino sofferenza e morte sono presenti perché il mondo non ha conosciuto Lui e non ha conosciuto nemmeno quale “amore ci ha dato il Padre”.
Si potrà giungere al traguardo? Risposta netta del Vangelo: “se il nostro cuore non ci rimprovera nulla, abbiamo fiducia in Dio”. “E qualunque cosa chiediamo” nel suo “nome” otterremo.
Signore, aumenta la nostra fede, perché ti abbiamo chiesto e sembra che non abbiamo ottenuto.

più brevemente: DOMENICA 26 DICEMBRE 2021 S. FAMIGLIA DI GESÙ, MARIA E GIUSEPPE. C.
1 Samuèle 1,20-22.24-28; Salmo 83 (84); 1 Gv 3,1-2.21-24 Lc 2,41-52

Gesù, insolitamente disubbidiente, senza che i genitori se ne accorgessero, rimase a Gerusalemme.
Come educare i credenti a divenire famiglia di Dio?
La Madre è decisa nel dialogo: “Figlio, perché ci hai fatto questo?”.
Il Padre è custode: “Tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo”.
Il Figlio è in attesa di libertà: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?».
“Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro”; Maria, “sua madre, custodiva tutte queste cose nel suo cuore”.
Non riusciamo a dirci ‘famiglia’ e ci chiamiamo ‘comunità’. Accade perché “il mondo non ci conosce”; non conosce nemmeno quale “amore ci ha dato il Padre”.
Il traguardo del Regno rimane ‘Famiglia’, non comunità, “per essere chiamati figli di Dio”.