Èsodo 3,1-8a.13-15; Salmo 102 (103); 1 Cor 10,1-6.10-12; Luca 13,1-9
“Farci l’osso”: è comune l’indifferenza e l’abitudine al sacro (in realtà: mancanza di fede).
In A. T.: «Tutti mangiarono, tutti bevvero dal Cristo, ma la maggior parte di loro non fu gradita a Dio e perciò furono sterminati nel deserto».
In N. T.: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subìto tale sorte (morti per la caduta della torre)? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».
Per sanare il peccato del mondo Dio irrompe nell’umano e chiama: «Mosè, Mosè!».
L’uomo risponde: «Eccomi!».
«Il luogo, sul quale stai, è suolo santo! Io sono il Dio di tuo padre, il Dio di Abramo». «Mosè si coprì il volto, perché aveva paura di guardare verso Dio». Dio parlò a Mosè e al suo popolo: «Ho osservato la miseria del mio popolo in Egitto, conosco le sue sofferenze e ho udito il suo grido a causa dei suoi sovrintendenti: sono sceso per liberarlo e per farlo salire verso una terra bella e spaziosa».
Mosè ebbe diffidenza per le sue debolezze e divenne diffidente anche verso Dio: «Ecco, io vado dagli Israeliti e dico loro: ‘Il Dio dei vostri padri mi ha mandato a voi’. Mi diranno: ‘Qual è il suo nome?’. E io che cosa risponderò loro?».
Dio disse a Mosè: «Io sono colui che sono! Questo è il mio nome per sempre».
Il “per sempre” fu dimenticato dall’uomo e Dio comandò che il suo popolo fosse trattato come un albero incapace di fruttificare: «Tàglialo! Perché deve sfruttare il terreno?».
Ad arte, con queste parole, Dio provoca la Preghiera dell’uomo e insegna la sua Misericordia: «Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai».
Ci voleva la provocazione divina per comprendere che l’albero cresce a condizione di avere acqua e concime? Cosa pensano il popolo ed i suoi sovrintendenti: che venga Dio stesso a metter acqua e concime?
Quale nutrimento donano i genitori ai figli per far crescere in loro grandi ideali? Quanti avvocati difensori trova nei genitori l’inettitudine di figli cresciuti senza alcun loro merito?
Divenire adulti è un merito conquistato, non un diritto da vantare.
E’ ammonimento per noi poiché è arrivata la fine dei tempi: una fine non immediata, ma che si realizza continuamente nella storia. Dio è oltre la storia e concede all’uomo il tempo per la consapevolezza di cui ha bisogno per convertirsi: Gesù apre per l’uomo lo spazio della salvezza.
“Gli ultimi tempi sono questi: molto lentamente stanno divenendo più sacri. Alla fine dei tempi la Storia del Regno sarà pienamente realizzata e l’uomo vivente risplenderà. La storia di Gesù è inizio di una resurrezione per l’uomo credente e, per suo mezzo, per il creato. Il cristiano non è persona in attesa, quasi fatalistica, del compimento di promesse irenistiche in confronto ad una esistenza sofferente. I cristiani attendono, operano vivendo intensamente, una trasformazione storica della vita e ne sono testimoni.
Non stancatevi del ‘Venga il tuo Regno’; occupate il vostro posto nella città di Dio; portate Dio nella città, come cittadini e come popolo. Da presenti, è urgente guidare la storia” (“Le parole dicono che siamo cristiani”. Pp. 31- 46).