Atti 5,12-16; Salmo 117 (118); Apocalisse 1,9-11a.12-13.17-19; Giovanni 20,19-31.
Dopo la Resurrezione ‘nessuno’ dei potenti ‘osava associarsi’ ai discepoli, ‘ma il popolo li esaltava e fra il popolo credente, per opera degli apostoli, avvenivano molti segni e prodigi’. Uno dei segni della presenza di Gesù, vincitore di ogni morte, era che ‘tutti erano soliti stare insieme’.
A chi divenne credente Gesù rivolse il conforto per ogni dubbio: «Non temere! Io sono il Vivente. Ero morto, ma ora vivo per sempre».
Non come un fantasma, non con parole illusorie, come persona reale ‘mostrò loro le mani e il fianco’.
Il primo saluto di Gesù Salvatore è: «Pace a voi!». Per questa pace ‘i discepoli gioirono’.
Il secondo «Pace a voi!» diviene per gli amici impegno a dimostrare che l’amicizia si fa persona vivente.
Il terzo è la missione: «Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi. Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».Chi viene perdonato? ‘Una moltitudine di uomini e di donne, venivano aggiunti come credenti al Signore’.
La fede dei discepoli è talmente sicura che compie maggiori e più numerosi segni di Gesù stesso: ‘tanto che portavano gli ammalati persino nelle piazze perché, quando Pietro passava, almeno la sua ombra coprisse qualcuno di loro’.
Gesù non ha mai guarito con la sua ombra, i discepoli, sì.
La nostra ombra non guarisce più perché ci limitiamo al «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi, io non credo».
Nonostante questo Gesù insiste nell’invito: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!».
Siamo capaci, come Tommaso, di esclamare e proclamare, almeno ora: «Mio Signore e mio Dio?».
«Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».
Anche la nostra ombra, pur con tutti i capovolgimenti della Parola che abbiamo compiuto, sarà capace di guarire se non oscurerà, anzi, farà trasparire l’immagine di Gesù.
didon