1Re 19,16b.19-21; Salmo 15 (16); Gàlati 5,1.13-18; Luca 9,51-62
«Se vi divorate a vicenda, badate almeno di non distruggervi!» Il rimprovero del Vangelo è ancora vero. Con tante scuse lo stiamo facendo. E tutti ci diciamo cristiani e parteggiamo aiutando la guerra!
Io pregherei, come chiesero i discepoli, Gesù: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?».
Gesù “Si voltò e li rimproverò”. Nemmeno questo sarebbe cristiano perché la pace è un valore alternativo. Siamo chiamati a scegliere: «Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio».
«Amerai il tuo prossimo come te stesso». Questa è Legge che vale per ogni uomo. Anche per chi sta distruggendo la terra con la guerra. E’ per ogni uomo così: la pensassero come vogliono anche i loro patriarchi che si dicono cristiani della ortodossia. Bisogna ricordare: prima o poi il Dio di Abramo ungerà un altro profeta «come profeta al tuo posto».
Lorenzo Chiarinelli, vescovo, ci ha proposto nella assemblea dell’Istituto piazza Marconi, in casa, da noi, una traduzione migliore: “Amerai i tuo prossimo: egli è come te”.
Come “Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme”: siamo tenuti a richiamare i cristiani a Parola.
“Cristo ci ha liberati per la libertà! State dunque saldi e non lasciatevi imporre di nuovo il giogo della schiavitù”.
Esortiamo e preghiamo, lavoriamo perché ognuno mediti Parola: “Se vi lasciate guidare dallo Spirito, non siete sotto la Legge. Voi infatti, fratelli, siete stati chiamati a libertà”.
Piuttosto che far guerra contro i fratelli “mediante l’amore siate invece a servizio gli uni degli altri e camminate secondo lo Spirito”.
Non siamo chiamati a gridare “Vergogna!”, ma conversione per ogni persona che si dica credente.