Gioèle 2,12-18; Salmo 50 (51); 2Corìnzi 5,20 -6,2; Matteo 6,1-6.16-18
«Ritornate a me con tutto il cuore lacerandovi il cuore e non le vesti». L’invito si fa pressante: «Ritornate al Signore, vostro Dio». Non sapienza umana: «Perché si dovrebbe dire fra i popoli»: «Dov’è Dio?». La risposta già è data: «Il Signore» è il «misericordioso e pietoso, lento all’ira, di grande amore, pronto a ravvedersi riguardo al male, si muove a compassione del suo popolo». Dal cuore la preghiera: «Perdona, Signore, al tuo popolo». E noi?! «Noi, in nome di Cristo, siamo ambasciatori». Questa è l’identità e dignità del credente: «per mezzo nostro è Dio stesso che esorta». Il credente presta la voce a Gesù Cristo: «Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio». Non c’è più tempo per aspettare segni dal cielo: «Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!».