Ezechièle 37,12-14; Salmo 129 (130); ai Romani 8,8-11; Giovanni 11,1-45
Gesù con Marta ragiona; con Maria piange; a Lazzaro dona la libertà dei figli di Dio.
«Signore, ecco, colui che tu ami è malato»: è l’invocazione dei credenti di fronte alla malattia, incapaci di comprendere come la Parola si avveri nella storia spesso infedele all’uomo.
I discepoli stessi non riescono a comprendere; cercano, anzi, di fermare Gesù nel cammino di salvezza che sta rapidamente avviandosi al completamento: «Rabbì, poco fa i Giudei cercavano di lapidarti e tu ci vai di nuovo?».
La parola di Gesù «Lazzaro, il nostro amico, s’è addormentato; ma io vado a svegliarlo», non viene compresa dai discepoli che superficialmente rispondono: «Signore, se si è addormentato, si salverà». Come insensati entusiasti aggiungono: «Andiamo anche noi a morire con lui!».
Marta e Maria, addolorate, si liberano del chiasso piangente attorno a loro e si rivolgono a Gesù.
Marta ragiona e dialoga: «So che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà».
«Tuo fratello risorgerà». Lei, non soddisfatta: «So che risorgerà nella risurrezione dell’ultimo giorno».
Maria: «appena lo vide si gettò ai suoi piedi». «Gesù quando vide Maria piangere, si commosse profondamente e, molto turbato, scoppiò in pianto».
I commenti dei presenti, spettatori ignari: «Guarda come lo amava!».
Ed altri, malevoli: «Lui, che ha aperto gli occhi al cieco, non poteva anche far sì che costui non morisse?».
Gesù guarda, è presente. Pur dialogando, non apprezza l’esteriorità umana. Alla conoscenza di Gesù si giunge gradualmente. Gesù lo afferma: «Se lo Spirito di Dio abita in voi, Colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali» e attende che il credente si getti ai suoi piedi per abbracciarlo. Nell’angoscia piangerà e rassicurerà: «Saprete che io sono il Signore». Non c’è da aver dubbi; Gesù ha detto: «L’ho detto e lo farò».
Per giungere alla fede occorre seguire la parola di Gesù; con Lui ogni legge è liberante:
1. «Togliete la pietra!». Accumuliamo pietre, nascondiamo Parola che vuole uscire libera per essere proclamata ad ogni coscienza. Capaci, increduli, di obiettare sempre con i ‘non si può, non si fa’: «Signore, manda già cattivo odore: è lì da quattro giorni».
Opponiamo alla parola di Gesù obiezioni ragionevolmente sicure, mai capaci di alzare gli occhi al Padre come fa, invece, Gesù: «Padre, ti rendo grazie perché mi hai ascoltato. Io l’ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato». Ed ordina: «Lazzaro, vieni fuori!».
Gesù apprezza sia Marta, che lavora e ragiona, che Maria, colma di amore per Lazzaro, che piange; apprezza Lazzaro e le sorelle accoglienti. Apprezza i loro caratteri, ma vuole che si comprenda che non c’è limite alla conoscenza verso di Lui se non nella verità e nella libera speranza ed ordina:
2. «Liberàtelo»: liberate l’Uomo da tutti i legacci imposti da consuetudini umane, credute importanti come la Parola e che, invece, ostacolano il cammino.
3. «Lasciàtelo andare» libero per le strade che aiutano a giungere a «Gesù risurrezione e vita».
Si diceva ‘Conosci te stesso’: con Gesù c’è di più. L’essenziale è chi sei, non ciò per cui gli altri ti fanno servire. Nessuno davanti a Dio è servo: figli liberamente e volontariamente a servizio.
«Chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno». Vai libero per le strade della storia ed annuncia la speranza di una Salvezza diversa.
«Credi questo?». Sia unica la risposta: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio».
«Molti dei Giudei che erano venuti da Maria credettero in lui».
‘Beati saranno coloro che, senza aver veduto, crederanno’: per questi Gesù invoca il Padre: «prego per quelli che crederanno in me mediante la parola» dei discepoli.

(didon)