Malachìa 1,14b-2,2b.8.10; Salmo 130 (131); 1Tessalonicési 2,7b-9.13; Matteo 23,1-12
Accogliere amorevolezza
1. L’ammonimento di Gesù nel Vangelo è severo: non si compia l’errore di rivolgerlo a Scribi e Farisei o agli Annunciatori di oggi. La Parola non è rivolta ‘storicamente’ al passato o agli altri. Ognuno, in qualche occasione, ha giudicato e duramente ripreso altri. La Parola è, invece, per costruire un futuro migliore e, per essere migliore, diverso dalla attuale delittuosa storia.
«Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei». Troppe cattedre e troppi dottori fragili e futili.
«Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno»: Gesù pone domande ed esige risposte. Chi non è soggetto al rimprovero che segue? «Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente»: pacche sulle spalle e sorrisetti, battute insipienti, per accontentare i sempliciotti e guidarli per strade vuote.
‘Strade vuote, strade senza te’. Chi si può dire esente dal male di chi «si compiace dei posti d’onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze», di sentirsi «chiamati “rabbì” dalla gente»?
Mutare direzione e mutare attese. Gesù si fa molto severo: «Se non mi ascolterete e non vi darete premura di dare gloria al mio nome manderò su voi la maledizione». Prima di rimproverare ed accusare è doveroso esaminare se stessi: «Voi avete deviato dalla retta via e siete stati d’inciampo; avete usato parzialità nel vostro insegnamento». Perché compiere preferenze e subdoli e sudditi ascolti? «Perché agire con perfidia l’uno contro l’altro»? Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; e non chiamate “padre” nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste». «Chi si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato».
2. La parola di Gesù supera il rimprovero e diviene amorevole: «Non abbiamo forse tutti noi un solo Padre? Forse non ci ha creati un unico Dio?», E capace di lodare: «Ricevendo la parola di Dio che noi vi abbiamo fatto udire, l’avete accolta non come parola di uomini ma, qual è veramente, come parola di Dio». Nel cuore si ha ancora l’eco del discorso delle Beatitudini; Gesù solo «è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli».
Testimoni fedeli incoraggiano a seguire esempi gloriosi: «Voi ricordate infatti, fratelli, il nostro duro lavoro e la nostra fatica: lavorando notte e giorno per non essere di peso ad alcuno di voi». Teneramente «siamo stati amorevoli in mezzo a voi, come una madre che ha cura dei propri figli». Anche nostri familiari ripetono la Parola: «Così, affezionati a voi, avremmo desiderato trasmettervi non solo il vangelo di Dio, ma la nostra stessa vita».
La grande tenerezza è stata donata «perché ci siete diventati cari».
Si hanno testimoni da ascoltare, forse anche familiari o amici: si seguano questi. Hanno posto le loro scarpe dove ha messo i piedi Gesù: si seguano quelle orme. «Vi abbiamo annunciato il vangelo di Dio»: questo seguite e sarete confermati ‘Beati’.
(didon)