Dal secondo libro dei Re 4,42-44; Salmo 144 (145); Efesìni 4,1-6; Giovanni 6,1-15
Il bene ha bisogno di esser guadagnato
“Se così ha voluto il Signore, sia fatta la sua volontà!”: bisogna vedere se ciò che ti è capitato è stata volontà del Signore o di un malvagio che ti ha procurato del male! La preghiera del Padre nostro non recita “Sia fatta la tua volontà”, ma “Sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra!”. È totalmente diverso.
Nel Vangelo di questa domenica si dice: Gesù «diceva così per metterlo alla prova». Gesù mette alla prova i suoi discepoli per attimi, poi dona sollievo. Formulazioni diverse provengono da atteggiamenti pietistici che non hanno nulla a che fare con il Vangelo di Gesù.Da dove vengono dunque tante sofferenze? Dalla malvagità generata dal Demonio e presente nell’uomo nell’aver causato un decadimento vitale nel Creato. Come creature siamo responsabili e talvolta colpevoli del peccato presente nel mondo. La lentezza con la quale avanza la redenzione e la liberazione dal male dipende dall’esiguo sostegno alla ricerca ed alla cura delle forze del Creato che cercano di risollevare l’uomo dalla sua decadenza. Le infedeltà aggravano il pesante fardello della vita.
Gesù insiste perché io, tu, voi, noi diamo sazietà alle ansie del mondo: «Dallo da mangiare alla gente».
Si pongono difficoltà alla richiesta del Signore: «Come posso mettere questo davanti a cento persone? Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare? Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo».
E Gesù insiste: «Dallo da mangiare alla gente!». Poi, all’uomo che accoglie l’invito imperioso, promette la sua collaborazione: «Così dice il Signore: Ne mangeranno e ne faranno avanzare». Dalla collaborazione attiva («C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci»), pur se imperfetta, («Ma che cos’è questo per tanta gente?») dipende la salvezza.
Per una fede dubbiosa, in aiuto, viene Gesù: «Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti. Quanto ne volevano. Lo pose davanti a loro, e mangiarono».
Non si può disattendere l’aiuto di Dio né sminuirne il significato: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». I veri discepoli ne sono fieri: «Secondo la parola del Signore, ne fecero avanzare».
Nell’A. T. il Creatore spesso punisce un popolo infedele.
Nel N. T. Gesù si sottrae ad una umanità infedele, ma si concede totalmente, nel tempo opportuno, ai suoi, fino alla Croce ed alla Resurrezione. Dalla Croce ammonisce una umanità infedele: il bene deve essere guadagnato, altrimenti non è compreso. È vero! Gesù, nella sua eccessiva misericordia, sembra cada nell’errore: sotto la Croce non c’errano quelli che avevano ricevuto dono e salute. Forse non c’era nemmeno Lazzaro?
Spesso, «Gesù passa all’altra riva»; se ne va altrove; ma, dei veri amici, «lo seguiva una grande folla». Gesù non sempre e non a tutti riesce a far comprendere i segni: il popolo lo seguiva «perché vedeva i segni che compiva sugli infermi». Si comprende ciò che fa comodo e per questo si osanna: «Questi è davvero il profeta, colui che viene nel mondo!». Ricevuto il dono, ce ne andiamo. Nemmeno ‘Grazie’.
Il 93% di pecorelle non sono in chiesa. Diversi sono pensieri e preghiere. Alcuni: Perdonali perché non sono qui con te e con noi. Altri: Perdonaci perché non siamo là con loro. Attenzione a giudicare perché il pensiero è debole e può esser valido il suo contrario: «Gesù, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re» se ne va. «Si ritirò di nuovo sul monte, lui da solo». Non è questo che voglio! Non sono venuto per me, ma per voi: perché cresciate in dignità ed identità. E San Paolo, seguendo Gesù, annuncia: «Fratelli, io, prigioniero a motivo del Signore, vi esorto».
Accorato il suo appello: «Comportatevi in maniera degna della chiamata che avete ricevuto: con ogni umiltà, dolcezza e magnanimità, sopportandovi a vicenda nell’amore». Conservate «l’unità dello spirito». Siamo «Un solo corpo e un solo spirito» e siamo chiamati ad «una sola speranza». Abbiamo «Un solo Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, opera per mezzo di tutti ed è presente in tutti».
La preghiera: «Aiutaci a spezzare il pane nella carità di Cristo: anche il pane terreno, perché sia saziata ogni fame del corpo e dello spirito».
(didon)