Isaìa 35,4-7a; Salmo 145 (146); Giacomo 2,1-5; Marco 7,31-37
Ed io, che faccio?!
1. «Fratelli miei, la vostra fede nel Signore nostro Gesù Cristo, sia immune da favoritismi personali». Se nelle «vostre riunioni, entri qualcuno vestito lussuosamente, ed entri anche un povero con un vestito logoro, se guardate colui che è vestito lussuosamente e gli dite: “Tu siediti qui, comodamente” e al povero: “Tu mettiti là, in piedi” non fate forse discriminazioni e non siete giudici dai giudizi perversi?».È lontano il racconto di Dante Alighieri che «prendendo la carne et al petto e su per li panni si versava addosso»: e al re stupito rispose che «avendo fatto onore agli abiti e non alla persona che ci stava dentro, aveva deciso che i panni godessero delle vivande apparecchiate».
Si va ancora avanti con gli inchini e ‘le zeppe’: illecite, ma non per me ed i miei ed ancor oggi si fa elemosina con le risorse degli altri. Ho scritto di elemosina non di carità – amore: questa è altra cosa, ma, troppo spesso, si confonde tra l’una e l’altra. Carità è conoscere: persone, storie, gioie, sofferenze, necessità, facoltà di dono. ‘La carità perfetta si estende agli avversari, ai nemici; e, sin nella necessità del combatterli, li ama. Si insegna a fare elemosina, non carità; fanno ch’essi di propria mano diano al povero un soldo o un pane, ma non insegnano a rispettarlo, a sentirne i dolori. L’elemosina del ricco è sovente insulto’.
2. «Coraggio, non temete!», dice la Scrittura, «Ecco il vostro Dio, Egli viene a salvarvi». «Noi amiamo, perché egli ci ha amati per primo. Se uno dicesse: «Io amo Dio», e odiasse il suo fratello, è un mentitore. Chi infatti non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede». Come riuscire ad essere (non a fare) così? La risposta è ancora nel Vangelo: Gesù, «guardando verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: «Apriti!». Cosa significa ‘Apriti’? Apriti a ricevere il cuore di Dio, ma il cuore chi lo educa? I cristiani ed i popoli d’ogni fede sono chiamati a questo, ma chi, di loro, ha il denaro, bombe e carri armati per dio, non lo farà.
3. Gesù nei giorni della vita terrena «comandò di non rivelare a nessuno» la sua divinità e la narrazione del Vangelo: ma «più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano».
Dopo la resurrezione, però, Gesù ordinò: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura».
Se l’annuncio sarà fedele e proporzionato, volti «pieni di stupore», diranno ancora: «Ha fatto bene ogni cosa»: il riconoscimento è rivolto a Parola fatta Carne, Gesù il Vivente, non all’uomo che annuncia. Rimosso l’impedimento di testimoni infedeli, si saprà riconoscere la verità.
A chi accoglierà la Buona e Nuova Notizia «subito gli si apriranno gli orecchi e parleranno correttamente». Il Signore, sarà gloria riconoscerlo, farà di nuovo «udire i sordi e parlare i muti!».
«Ascoltate, fratelli miei carissimi: Dio non ha forse scelto i poveri agli occhi del mondo, ma ricchi nella fede ed eredi del Regno promesso a quelli che lo amano?».
Ed io, che faccio?! La domanda è impropria: io non sono solo, ma parte della comunione dei santi in Cristo: quando questa esisterà «il suolo riarso diverrà sorgenti d’acqua».
(didon)