Gènesi Gn 15,5-12.17-18; Salmo 26 (27); Filippési 3,17-4,1; Luca 9,28b-36
È seduto accanto a me
1. Ad Abramo Dio si manifestò: «Io sono il Signore che ti ho fatto uscire» dal tuo popolo e dalla tua storia «per darti in possesso» una terra diversa.
I giorni che viviamo costituiscono una storia da abbandonare: è infedele a Dio ed all’uomo.
2. Abramo «credette al Signore, che concluse con lui un’alleanza: «Alla tua discendenza io do questa terra»; dialogò nella preghiera con il Signore: «Signore Dio, come potrò sapere che ne avrò il possesso?».
Come Abramo, abbiamo le promesse. Ne impediamo l’attuazione. Dio chiede la giustizia e la pace? La parola dell’uomo educa alla guerra: “La comunità umana sia educante alla pace, curi di un linguaggio di pace; andare verso un riarmamento non è la strada da percorrere”.
3. S. Paolo: “Rivestitevi dell’uomo nuovo, creato a immagine di Dio nella giustizia e santità della verità”. «Fratelli, fatevi, insieme, miei imitatori. Guardate: molti si comportano da nemici della croce di Cristo». Accogliete le Promesse di Dio; corrispondete ad esse con la vostra opera: «La nostra cittadinanza infatti è nei cieli». “Non più la guerra, non più la guerra! La pace, la pace deve guidare l’intera umanità!”.
4. «Fratelli, il Signore Gesù Cristo trasfigurerà il corpo mortale per conformarlo al suo corpo glorioso». Impegnatevi a trasformare il corpo mortale per ‘transumanarlo’: conducetelo, attraverso la testimonianza di Cristo, da valori corporei e terreni, alla gloria dei figli di Dio.
Se vi circonda l’ingiustizia: «Rimanete saldi nel Signore, carissimi!». Non sono fantasia bigotta questi pensieri: «Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante».
Non compresero il significato dell’accadimento; Pietro, ripieno di entusiasmo e di gloria, esclamò: «Maestro, è bello per noi essere qui». E lì avrebbe voluto rimanere e fermarsi: «Facciamo tre capanne». Ma «egli non sapeva quello che diceva».
L’evento rese più comprensibile, ma non immediatamente, i suoi significati: «Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra ed essi ebbero paura».
«E dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo! Appena la voce cessò, restò Gesù solo».
L’evento è terminato; i discepoli, affascinati: «Tacquero». Tennero per se stessi l’accaduto: «Non riferirono a nessuno ciò che avevano visto».
5. Dove trovare la manifestazione di Dio? Quanto ciò che appare rende sicuri del vero? Chi è capace di trasformare la promessa di Dio in realtà eccelsa, al di sopra delle imprese umane?
Bisogna andare al di là del tempo, della storia, delle apparenze; trovare, non solo la verità, ma il vero. Non si può attendere che accada dopo la morte: nel tempo presente riconoscete e toccate realtà divine. Sono sedute qui; e non le vediamo. Ogni persona abbia un suo traguardo e sia felice di fare festa già nel percorrerne la via.
Non accontentarsi di mete parziali e già raggiunte: sarebbe tradimento verso Dio e verso l’uomo. Abolire il divieto, innato nell’uomo come tentazione, di andare oltre i traguardi raggiunti.
Tutti felici per le mete che raggiunge il fratello: non che lì si fermi. Esistono mete diverse. ‘Andare oltre’ sia la tensione di un traguardo insolito: “Non c’ è pace senza giustizia. Non c’ è giustizia senza perdono”. Ricorda: è bello transumanare! Vai oltre.
(didon)