Della seconda lettura della Messa di questo giorno solenne soltanto l’incipit: Figlio mio.
Il Signore non ci nutre di favole consolatorie: prega di ascoltarlo. Non si attende da noi consolazione dal momento che, pure per loro, non c’era posto.
La Sacra Scrittura fa conoscere che la fede cristiana non è basata su favole e sentimentalismi, ma nella storia: al tempo del decreto di Cesare Augusto … Quirinio era governatore della Siria. E Maria, in quella misera situazione, diede alla luce il suo figlio.
Soltanto alcuni pastori furono degni e capaci di ascoltare: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia».
Per questi pastori, per la loro dignità, non per la potenza dei dottori e sacerdoti del tempio o dei re e dominatori della scena terrestre si può innalzare il canto: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama».
E per noi?
Per i sinceri ed umili credenti la Sacra Scrittura ricorda: Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce. I popoli che seguono i dominatori di questo mondo sono contenti di farsi illudere dai loro capi perché ammirano le calzature di soldato che marciano rimbombando, ma i loro mantelli intrisi di sangue saranno bruciati, dati in pasto al fuoco.
Ad iniziare questa trasformazione è un bambino, nato per noi, un piccolo figlio, solo, in mezzo ad una grande piazza vuota, Lui sarà capace di trasformare questa storia inetta; a noi sta, però, il compito e la missione di aiutarlo a crescere.
In forma più breve: 25 DICEMBRE 2020 NATALE DEL SIGNORE
Figlio mio.
Il Signore non ci nutre di favole consolatorie: prega di ascoltarlo.
Non si attende da noi consolazione dal momento che, pure per loro, non c’era posto.
La Sacra Scrittura fa conoscere che la fede cristiana non è basata su favole e sentimentalismi, ma nella storia: al tempo del decreto di Cesare Augusto … Quirinio era governatore della Siria. E Maria, in quella misera situazione, diede alla luce il suo figlio.
Soltanto alcuni pastori furono degni e capaci di ascoltare: «Non temete: è nato per voi un Salvatore, Cristo Signore. Troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia».
Per la dignità di questi pastori è il canto: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama».
Quel bambino, nato per noi, piccolo figlio, solo, in mezzo ad una grande piazza vuota, Lui sarà capace di trasformare questa storia inetta. A noi sta il compito e la missione di aiutarlo a crescere.
Per tutto il resto: le preoccupazioni sono molto gravi. Senso di vuoto in tutto ciò che si sta vivendo quasi inoperosi ad attendere gli eventi.
Mai ci saremmo sognati incubi di questo genere.
Quando si comincia ad intravvedere luce subito arriva notizia più triste.
Credo che bisogna valutare con maggiore cura la nuova traduzione del Padre nostro: non abbandonarci.
Proprio su questo, brevemente vorrei scrivere qualcosa già accennato in uno degli ultimi scritti.
Che il Signore non ci abbandoni nelle mani di persone a volte ingiuste, a volte incompetenti, sempre egoiste ed egocentriche.
Non ci abbandonare!
Don Lamberto.
Auguri per tutti e per tutto. E grazie.