«Il tempo è compiuto e il regno di Dio è qui; convertitevi e credete nel Vangelo».
La Parola avverte: il cammino è completo. E’ terminata l’attesa: verifichiamo i desideri custoditi nei cuori.
“Lo Spirito sospinse Gesù nel deserto” e nel deserto rimase “quaranta giorni, tentato da Satana”.
Anche noi nel deserto: soli, nel silenzio, “quaranta giorni”. Anche noi, tentati da Satana, siamo spinti a cercare altrove una risposta alle tante domande, alle incertezze sofferte del domani.
In questo tempo di desolazione cosa e chi ci rimane?
Racchiusi in casa, lontani dagli abbracci, da amici e familiari, ci rimane Parola, in mano, in un libro. Occorre aprire il cuore, poi aprire il Libro.
Per mezzo di Parola, illuminati dallo Spirito, dialogare con il Padre. E contemplare.
Qui e ora ci viene mostrata la salvezza attraverso un cammino in compagnia del Signore Gesù, “morto una volta per sempre per i peccati, giusto per gli ingiusti, per ricondurci a Dio”.


Noi partecipiamo alla sua “morte nel corpo”, ma possiamo essere “resi vivi nello spirito”.
Come con Gesù vengano gli Angeli a sostenerci e servirci: ognuno ha il suo, qualcuno ne ha più d’uno.
L’invocazione di salvezza rivolta a Dio da parte di una buona coscienza, una volta ci ha lavati con l’acqua, ora salva anche noi con la malattia, la Passione.
Che non ci opponiamo al Signore per “ristabilire la sua alleanza con noi e con i nostri discendenti dopo di noi
in virtù della risurrezione di Gesù Cristo”.
Simili a Gesù nella Passione lo saremo anche nella Resurrezione.
Che questo sofferto cammino quaresimale di vera penitenza ci conduca ad una Pasqua di resurrezione.
Cosa e chi ci rimane? Una persona sola in una piazza S. Pietro vuota; una persona sola davanti alla tomba di un santo prete, scartato da tutti, meno che dai suoi ragazzi, don Lorenzo Milani.
Da questi vuoti è necessario ripartire. Non da altrove.

Vedi anche: Lectio divina “Camminare nell’amore” di Don Steno Santi – “Chi ama dona con gioia”

più brevemente: 21 FEBBRAIO 2021 I DOMENICA DI QUARESIMA – b

E’ terminata l’attesa: “convertitevi e credete nel Vangelo”.
Gesù nel deserto rimase “quaranta giorni”.
Anche noi nel deserto: soli, nel silenzio, “quaranta giorni”. Ospedali, case – ospedali.
Racchiusi, lontani da abbracci, amici, familiari, ci rimane Parola, in mano, in un libro.
Aprire il cuore, poi il Libro. Dialogare con il Padre. E contemplare.
Vengano gli Angeli a sostenerci: ognuno ha il suo, qualcuno ne ha più d’uno.
Cosa e chi ci rimane? Una persona sola in una piazza S. Pietro vuota; una persona sola davanti alla tomba di un prete, scartato da tutti, meno che dai suoi ragazzi, don Lorenzo Milani.
Da questi vuoti è necessario ripartire. Non da altrove.

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