Sapienza 7,7-11; Salmo 89 (90); Ebrei 4,12-13; Marco 10,17-30

I discepoli sono sconcertati dalle parole di Gesù: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!».
Lo stesso sentimento è presente in laici e ministri a servizio della Chiesa di Gesù nell’ambire realizzazioni personali e non del Regno di Dio. Il tempo, voglioso di immagine, spinge a farsi benvolere, applaudire; suscitare allegrie insensate, approvazioni incoscienti.
La ricerca del possesso e del denaro sono alternativi alla scelta cristiana.
Il giovane del Vangelo che “possedeva molti beni si fece scuro in volto e se ne andò rattristato”.
Si sostituisce il Dio d’Abramo e di Gesù con l’ambizione di possesso e denaro.
L’unica salvezza viene da Parola: “La parola di Dio è viva, efficace; essa discerne i sentimenti e i pensieri del cuore”.
A tutta la Chiesa, fedeli e presbiteri, si ripete l’invito, che diviene rimprovero per la non accoglienza: “Non vi è creatura che possa nascondersi davanti a Dio, ma tutto è nudo e scoperto agli occhi di colui al quale noi dobbiamo rendere conto”.
Scelte impegnative attendono i credenti: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!».
L’impegno evangelico, desiderato e pregato, può divenire sconforto, ma ogni credente fiducioso è confortato dalla Parola: “Pregai e mi fu elargita la prudenza, implorai e venne in me lo spirito di sapienza”.
Con questi doni dello Spirito osiamo dire: “Padre nostro”. Ed è tutto.

più brevemente: 10 OTTOBRE 2021 XXVIII DOMENICA T. O. B
Sapienza 7,7-11; Salmo 89 (90); Ebrei 4,12-13; Marco 10,17-30

«Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!».
Il tempo, voglioso di immagine, spinge a farsi benvolere, applaudire; suscitare allegrie insensate, approvazioni incoscienti. La ricerca del possesso e del denaro sono alternativi alla vita cristiana.
Scelte attendono i credenti: «Va’, vendi, dallo ai poveri; e vieni! Seguimi!».
Il vero credente è confortato dalla Parola: “Pregai e mi fu elargita la prudenza e lo spirito di sapienza”. Con questi doni osiamo dire: “Padre nostro”. Ed è tutto.