1 Samuèle 15,16-23; Salmo 49 (50); Eb 4,12; Marco 2,18-22; Eb 4,12.
Isolati, nel deserto, per tornare
La parola di Dio è il centro della vita di S. Antonio che ricorda: Parola si è fatta Carne in mezzo a noi e le abbiamo dato nome “Gesù”. S. Antonio Abate è la persona capace di accogliere Parola fatta Carne.
Al mondo che non ascolta si rivolge il rimprovero: “Perché non hai ascoltato la voce del Signore e “ti sei attaccato al dio denaro, e hai fatto il male agli occhi del Signore?». Il mondo compie “peccato di divinazione e idolatria” nella ostinata “ribellione” sostituendo Dio con il desiderio di possesso.
S. Antonio non si limita ad essere profetico annunciatore di punizioni: “Poiché hai rigettato la parola del Signore, egli ti ha rigettato”, ma ricorda e testimonia nelle opere che “obbedire è meglio del sacrificio, essere docili è meglio del grasso degli arieti”.
Il mondo ripete l’errore iniziale: si rimprovera Gesù “perché i discepoli di Giovanni e i discepoli dei farisei digiunano, mentre i suoi discepoli non digiunano”.
“C’è un tempo per tutte le cose” ripete la Sapienza di Dio: “Possono forse digiunare gli invitati a nozze, quando lo sposo è con loro? Finché hanno lo sposo con loro, non possono digiunare”.
C’è da scegliere se fare di oggi tempo di speranza o di digiuno. Alcuni descrivono la storia attuale come la fine del mondo: il rimprovero profetico di Papa Francesco, nella Messa dell’Epifania 2022, ricorda il pericolo per la Chiesa attuale del “Funzionalismo clericale”: “Non siamo bloccati dentro una religione convenzionale, esteriore, formale, che non scalda più il cuore e non cambia la vita? Le nostre parole e i nostri riti sono “lingua morta”, che parla solo di sé stessa e a sé stessa?”. Gesù ricorda: “Verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto: allora, in quel giorno, digiuneranno”.
Se seguiremo la Parola non sarà questo il tempo del digiuno. Sta a noi scegliere sapendo che non è tempo di porre la Fede del Vangelo contro il Creato e le Creature, ma di convertire il linguaggio del mondo al linguaggio del Vangelo. Non è illusione: “Le parole dicono che siamo cristiani”: se lo diciamo nelle parole, siamo tenuti a testimoniarlo nelle opere.
S. Antonio Abate, protettore degli affetti familiari, risveglia la fede e proclama: “La parola di Dio è viva ed efficace, discerne i sentimenti e i pensieri del cuore”.
S. Antonio è proporzionato al tempo attuale: lui, ritirato nel deserto, contempla le Sacre Scritture e torna a confortare con la Parola i credenti. E’ tempo di isolamento: riempiamolo della contemplazione della Parola per tornare più forti e preparati a costruire “otri nuovi” per deporvi il “vino nuovo” del sempre giovane Vangelo di Gesù Cristo!».
più brevemente: LUNEDÌ 17 GENNAIO 2022 SANT’ANTONIO, ABATE
1 Samuèle 15,16-23; Salmo 49 (50); Eb 4,12; Marco 2,18-22; Eb 4,12.
Isolati, nel deserto, per tornare
Papa Francesco, Epifania 2022, rimprovera il “Funzionalismo clericale”: “Non siamo bloccati dentro una religione convenzionale, esteriore, formale, che non scalda più il cuore e non cambia la vita? Le nostre parole e i nostri riti sono “lingua morta”, che parla solo di sé stessa e a sé stessa?”.
S. Antonio Abate, protettore degli affetti familiari, risveglia la fede e proclama: “La parola di Dio è viva ed efficace, discerne i sentimenti e i pensieri del cuore”.
S. Antonio è proporzionato al tempo attuale: lui, ritirato nel deserto, contempla le Sacre Scritture a conforto dei credenti. E’ tempo di isolamento, ma “Le parole dicono che siamo cristiani”: contempliamo la Parola per tornare più forti, preparati a costruire “otri nuovi” e deporvi il “vino nuovo” del sempre giovane Vangelo di Gesù Cristo!».