Atti 10,34a.37-43; Salmo 117 (118); Colossési 3,1-4; 1 Corinti 5, 6-8; Giovanni 20,1-9; Luca 24, 13-35
Con l’augurio che sia una Pasqua bella per tutti.
1. «Voi, fratelli carissimi, sapete ciò che è accaduto in Gerusalemme circa 2000 anni fa: Ebrei e Romani “uccisero” Gesù il Nazareno, il Messia». Alcuni hanno partecipato a questo delitto fuggendo, ascoltando, piangendo, fermandosi sotto la Croce.
Sapete anche che “Dio ha risuscitato Gesù il Cristo al terzo giorno”, non dopo tre giorni, “e volle che si manifestasse, non a tutto il popolo, ma a testimoni prescelti da Dio”. Dio prescelse coloro che avevano “mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti”. Erano testimoni autorevoli e certi. A questi Dio ha “ordinato di annunciare al popolo e di testimoniare che egli è il giudice dei vivi e dei morti”.
Questo lo sappiamo: è storico.2. Un discepolo, più e meglio di altri, corse per constatare se fosse vero ciò che veniva narrato “e vide e credette”. E’ stata donata a Gesù ogni fiducia da fratelli stupiti, titubanti. I credenti in Gesù stanno sperimentando che “chiunque crede in lui riceve il perdono dei peccati per mezzo del suo nome”.
3. A distanza di secoli, ancora non abbiamo “compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti”.
Ora, Signore, guardaci come tua mamma guardava te sanguinante e donato alla terra. Volgi ora gli occhi al cielo per insegnarci a guardare, almeno un momento, in alto. Fa che anche per noi giunga il terzo giorno.
Non è la tua resurrezione che attendiamo, quella è già certa ed accaduta; è il completamento della tua passione e resurrezione nelle nostre carni a favore della Chiesa, di tutta la Chiesa.
Questa incessantemente attendiamo, chiamati a realizzarla nella bellezza e bontà davanti a Dio ed agli uomini in questo mondo nel quale chi si gloria del nome cristiano lotta, combatte, uccide il fratello che ugualmente si gloria del nome cristiano.
Siamo chiamati ad intervenire non a favore dell’uno o dell’altro, come stiamo facendo, ma fermando le mani ed il cuore dei contendenti portandoli a te perché si riconoscano fratelli e da fratelli aiutino a far risorgere il Corpo di Cristo nella sua Chiesa.
Cristo è finito sulla Croce per responsabilità di una Antica Alleanza sottoposta al potere e al denaro. Non basta, oggi, giudicare gli uni e gli altri per giungere alla resurrezione; necessaria è una conversione del mondo presuntuoso e pagano, anch’esso devoto al dio possesso e denaro.
Ti chiediamo di insegnarci ad amare dopo aver cooperato a costruire la tua Croce, stupiti che tu non sia fuggito da noi, carnefici di una carne divina.
Cristo oggi vorrebbe andare, volentieri, tra i contendenti per aiutarli a stringersi insieme le mani. Forse non sarebbe accolto né dagli uni né dagli altri.
Nefande e nefaste le intromissioni di altri interlocutori: Diplomazia: voto ‘0’ (zero); Fede ‘Ø’ (zero spaccato).
Dobbiamo ancora imparare a preannunciare un futuro con Cristo, piuttosto che giudicare il passato.

(didon)