Deuteronòmio 30,10-14; Salmo 18 (19); Colossési 1,15-20; Luca 10,25-37
Amerai
La parola dei Vangeli e della predicazione di Paolo hanno caratteri differenti e complementari, non contrastanti.
L’inizio del Vangelo di Giovanni “In principio era Parola (In principio erat Verbum)”, è chiarito dallo scritto di Paolo: “Cristo Gesù è immagine del Dio invisibile, primogenito di tutta la creazione, perché in lui furono create tutte le cose nei cieli e sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili”.
Per chiarire, si possono aggiungere parole di filosofia e teologia, e non è brutto farlo, ma la spiegazione più semplice è quella di Paolo: “Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui. Egli, Parola, è prima di tutte le cose e tutte in lui sussistono”.
Per la vita di ogni cristiano “Egli, Parola, è anche il capo della comunione di fratelli che chiamiamo Chiesa”.
Questo diviene vero in chi si affida con fiducia alla Parola, prima ispirata e scritta, poi fatta carne, nella persona di Gesù.
Al regno di Dio si può giungere: prima di tutto obbedendo “alla voce del Signore, nostro Dio, osservando i suoi comandi e i suoi decreti, scritti nel libro della Legge”, poi passando, dalla osservanza della Legge, alla conversione “con tutto il cuore e con tutta l’anima”.
Non è difficile: “Questo comando non è troppo alto per te, né troppo lontano. Parola è molto vicina a te, è nella tua bocca e nel tuo cuore”. San Paolo esorta perché, “per mezzo di Gesù, siano riconciliate tutte le cose”.
«Amerai», annuncia Parola quale valore fondamentale.
E come amare? Ricorda: il tuo fratello “è come te: abbi cura di lui”. «Va’ e anche tu fa’ così».
Per tuo fratello, sulla strada, dovrai spenderti più di quel che pensi, ma sii sicuro: “te lo pagherò al mio ritorno”.