Convertitevi, Credete al Vangelo: il deserto o il restare?

 C’è Alleanza tra il Dio annunciato da Gesù Cristo e il popolo del Padre. L’Alleanza proclamata e promessa all’inizio dei tempi quando un uomo giusto, Noè, si è trovato a dover lottare con gli altri uomini addirittura per salvarli e non hanno voluto accettare la salvezza.

Questo, né romanzo né favola si ripete ad ogni tempo: Noè, Gesù e Gerusalemme, i servi infedeli, la parabola della vigna e dei vignaioli: soltanto ‘uno’ accoglie Dio: Venne fra i suoi e i suoi non lo hanno accolto.

Dio disse: Io stabilisco la mia alleanza con voi, con ogni essere vivente che è con voi; il diluvio non devasterà più la terra. Alleanza ripetuta nel tempo, con la presenza di Gesù, avverata da parte di Dio, rifiutata da parte di coloro che avrebbero dovuto proteggerla.

L’Alleanza è anche con voi che un tempo avevate rifiutato di credere: per l’acqua del battesimo che non porta via la sporcizia del corpo, ma è invocazione di salvezza rivolta a Dio da parte di una buona coscienza, per mezzo della risurrezione di Gesù Cristo.

Il nemico dell’Alleanza è rimasto sconfitto: anche se poteva vantare tante vittorie parziali che, almeno apparentemente,  avrebbero potuto essere capaci di distruggere e sterminare la Promessa e i suoi fedeli.

La lotta si verifica, ora, nella persona di Gesù: Lo Spirito sospinse Gesù nel deserto per quaranta giorni, tentato da Satana. La risposta di Gesù non ha possibilità di essere contraffatta.

Gesù, proclamando il Vangelo di Dio, diceva: «Il tempo della promessa e dell’attesa è ormai completato  e il regno di Dio è vicino (è qui); convertitevi e credete nel Vangelo». Per gli uomini giusti non ci sono più alternative come al tempo di Noè: salire sulla barca. Barca, un giorno di Noè, oggi di Pietro, o essere sommersi non più dall’acqua e dal fango (fisicamente ancora succede), sommersi in un mondo che non vuole sapere di promesse divine perché vede disattese tutte le promesse umane. Non è possibile mettere in relazione le infedeltà umane con la fedeltà di Dio. Occorre essere coerenti ed accettare inviti. La Vita Cristiana serve a dimostrare che la conversione è vera e serve necessariamente per realizzare il Regno. Siamo quindi chiamati alla preghiera, al digiuno, alle opere buone.

Preghiera:
Buono e retto è il Signore, indica ai peccatori la via giusta; guida i poveri secondo giustizia; insegna ai poveri la sua via.
Dio, disponi i nostri cuori all’ascolto della tua parola, perché si compia la vera conversione.
Ricòrdati di me nella tua misericordia, per la tua bontà, Signore.

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“Perché non sia valido il criterio di agire nel nome del Signore e non per essere ammirati e lodati dalla gente dovremmo, forse, tutti ritrarci da questo ambiente, da questi luoghi, da queste menti? La parola di Gesù insistentemente ripete: Il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. Quando preghi, entra nella tua camera.

Malinconici si potrà anche essere se contristati dalle insufficienze dell’uomo del mondo e nel vedere che gli appelli di Noè, di tutti i profeti, di Gesù Cristo vengono disattesi.

Malinconici, però, come gli ipocriti, che assumono un’aria disfatta, ma, per motivi di mancata realizzazione di progetti insani, perché? Cosa fare? Come essere? Per divenire persone capaci di meditare e pensare con amore: ritirarsi nel deserto. Un vero ritirarsi, indietreggiare, fisicamente e nel cuore. Indietreggiare, rinunciare,  perché la battaglia a servizio della presenza di Dio negli altri è perduta. Non funziona così la Parola di Dio: nel deserto non tanto per allontanarsi da un mondo esasperato, quanto invece per trovare silenzio e pace, quella di Dio, che fuori del deserto manca. Esaminare, vedere, trovare, comprendere la bellezza del silenzio; parlare al Padre dalla pienezza del cuore. Il deserto, non c’è bisogno geografico, si può crearlo nella propria camera dove, al termine dei giorni della Salvezza avremo un cantico di ammirazione e lode.

Il coraggio nell’amore fraterno è coraggio di tornare: se vi perseguitano in una città fuggite nell’altra.

Se c’è possibilità che solo 20 – 15 – 10 – 5  ascoltino, tornare: impedire che il fuoco di Sodoma devasti ancora la terra.

Scegliere ad ogni alba di restare, scegliere di tornare:[2] per radunare i 20 – 15 – 10 – 5 e non essere, o lasciare, soli: creare la coscienza che tutti siamo buoni da soli bisogna insegnare ad esserlo insieme. Ci siamo chiesti perché Dio rimane silenzioso davanti a un popolo che si uccide? Non è facile domandarlo né domandarselo. Ad ogni alba decidiamo se credere o no. Abbiamo scelto, un giorno, di credere. Scegliamo, ogni giorno, di andare al di là dell’apparente silenzio di Dio. Se il Signore ci ha fatti cristiani in questa terra un motivo c’è. Il dialogo non ha lo scopo di convincere l’altro che ha torto: è un “andare verso l’altro” con curiosità positiva, evangelica, disarmati, con la faretra vuota”.

 

[1] 2018-2-18- I QUARESIMA – B Genesi 9,8-15;Salmo 24,4.6-9;1 Pietro 3,18-22;Marco 1,12-15 Matteo 2,12

[2] Padre Jihad Youssef del monastero di Mar Moussa in Siria, dal quale fu rapito il gesuita padre Paolo Dall’Oglio, racconta alla rivista Oasis che cosa è cambiato in tre anni di guerra. Non mancano però segni di speranza (Tratto non letteralmente).