Ezechièle 18,25-28; Salmo 24 (25); Filippési 2,1-11; Matteo 21,28-32
Ascolta: seguimi
Nel nostro popolo, pur se qualcuno si dice poco credente, è presente lo Spirito che invita a pregare: «Ricòrdati, Signore, della tua misericordia e del tuo amore, che è da sempre». «I peccati della mia giovinezza e le mie ribellioni, non li ricordare: ricòrdati di me nella tua misericordia, per la tua bontà, Signore».
Pur negandola, si è, in qualche modo, alla sequela di Cristo: la si ha nel fondo dell’animo.
L’ideale cristiano non è, però, minimalismo nella fede e nella storia: si è chiamati, dalla Sacra Scrittura, ad essere Chiesa che trae la sua identità e dignità da:
1. Ascolta le Beatitudini: è ‘ascolto’ quando si agisce secondo la Parola ascoltata. È ‘sentire’ quando si sente con le orecchie, ma non scende nel cuore. Nel Vangelo, Gesù chiarisce la sua parola. Un figlio disse: «Sì, signore», «ma non vi andò».
Gesù, severamente: «i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio». «Voi, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli». L’altro figlio disse: «Non ne ho voglia». «Ma poi si pentì e vi andò». Nessuno dei due si comportò bene; il comportamento non fu bello: l’uno chiaramente da condannare; né ascolta né segue. L’altro figlio agisce bene, ma non è bello dire di no al Padre.
Certo «se il malvagio si converte dalla sua malvagità e compie ciò che è retto e giusto, egli fa vivere se stesso. Ha riflettuto; si è allontanato da tutte le colpe commesse. Egli certo vivrà e non morirà».
È retto il modo di agire, non è bello il modo di amare. Le scuse e le accuse non servono all’amore. Eppure è vero: anche attraverso l’agire si può giungere ad imparare l’amore: si scopre il bello e si giunge all’amore.
2. Segui i miei passi, le mie scarpe; annuncia Gesù, testimoniando bellezza. Non intristire il tuo mondo dicendo: «Non è retto il modo di agire del Signore». Il Signore ti risponderà: «Non è retta la mia condotta o piuttosto non è retta la vostra?».
“Quelli che più impietosiscono in vista, meno han sovente pietà dentro l’anima”. “Ma dove è finito il tuo cuore? Dove è finito il tuo amore? Se ti risvegli da queste domande e hai ancora paura, ridammi la mano. Passerà questa pioggia sottile, come passa il dolore”.
Il resto è volgarità: «Non fate nulla per rivalità o vanagloria» «ma ciascuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori a se stesso». «Ciascuno non cerchi l’interesse proprio, ma anche quello degli altri». “Se sono caduto, se sono lontano, domani sarà un giorno lungo e senza parole. Domani sarà un giorno incerto di nuvole e sole”. Ed allora?
3. Prega, preghiamo: Padre nostro! Dio è Padre e Madre “che sorride e si slancia tutta amore e parla dolce con il figlio, tremante d’inquietudine”.
«C’è consolazione in Cristo, c’è conforto, frutto della carità; c’è comunione di spirito, ci sono sentimenti di amore». “La misericordia è viva, operosa, soccorre, solleva, perdona”: non è compassione.
Paolo apostolo continua: «rendete piena la mia gioia con un medesimo sentire e con la stessa carità rimanendo unanimi e concordi». «Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù che assunse una condizione di servo, diventando simile agli uomini».
Se osservate Gesù Cristo, «dall’aspetto lo riconoscete come un uomo che umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce». Con fede, conoscete che «Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra e ogni lingua proclami: «Gesù Cristo è Signore!». Rendete tutti «gloria a Dio Padre».
(didon)