Deuteronòmio 4,1-2.6-8; Salmo 14 (15); Giacomo 1,17-18.21b-22.27; Marco 7,1-8.14-15.21-23
Settembre:
1. Settembre è mese del dolore: il 15 si fa memoria di Maria, Madonna Addolorata, Madre di Gesù, che “stava” presso la Croce, insieme a Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. Con loro era Giovanni.
Gesù è sulla Croce per il ‘peccato del mondo’. Non per ‘i peccati’, ma per ‘il peccato’: «Dall’interno dell’uomo escono (dodici) cose cattive: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza».
Gesù afferma che gli uomini sono nel «peccato, perché non credono in me». Il peccato del mondo è non credere in Gesù Cristo, Figlio di Dio, accogliendo il suo amore; è il rifiuto di raggiungere la piena realizzazione di se stesso, da Dio proposta ad ogni uomo. È rifiuto di un Dio che non diminuisce gli uomini, non li limita; di un Dio che li potenzia, che chiede agli uomini di crescere in dignità ed identità, tanto da farli coincidere con la condizione divina. Il progetto di Dio sugli uomini è che diventino figli suoi, che abbiano la sua stessa vita.
Parola di Dio ricorda: «Questo popolo invano mi rende culto, mi onora con le labbra. Trascurando il comandamento di Dio, illudendo voi stessi e insegnando dottrine, che sono precetti di uomini, voi osservate la tradizione degli uomini. Il vostro cuore è lontano da me».
Dante Alighieri, nella ‘Comedìa’ (Divina Commedia, Purgatorio), afferma che si vive nella gloria per amore; per amore, ugualmente, si pecca: per malo obbietto (cattivo obiettivo), per manco (poco) di vigore, per troppo di vigore.
Il dolore della Madre è il medesimo dolore del Figlio: non accogliere il piano di salvezza del nostro Padre.
2. Settembre è mese della Parola: il 30 si ricorda S. Girolamo, primo e più importante traduttore in latino delle Sacre Scritture. Dalla sua traduzione è stata conosciuta la Parola (gran parte dei credenti ignorava le Sacre Scritture perché ne ignorava i testi originali.
Dio, per onorare la sua Promessa e piano di Salvezza, li ricorda ispirando al mondo del peccato la sua Parola: «Ora, Israele, ascolta le leggi e le norme che io vi insegno. Quella sarà la vostra saggezza e la vostra intelligenza». Ricorda, popolo mio, «quale grande nazione ha gli dèi così vicini a sé, come il Signore, nostro Dio, è vicino a noi ogni volta che lo invochiamo? E quale grande nazione ha leggi e norme giuste, come è tutta questa legislazione che io oggi vi do?».
Ricorda, popolo mio: «Non aggiungerete nulla a ciò che io vi comando e non ne toglierete nulla». Il popolo, poco fedele all’ordine divino, ha, invece, aggiunto e tolto alla Parola.
Maria è il mezzo per donare completezza alla Parola ispirata, prima, poi scritta e renderla Carne Vivente. Gesù Cristo, Parola, si fa Carne in Maria «affinché, finalmente, la mettiate in pratica e non siate ascoltatori soltanto».
Dal peccato alla gloria è il progetto divino: «Per sua volontà egli ci ha generati, per mezzo della parola di verità, per essere una primizia delle sue creature».
Accorato l’appello del Padre: «Accogliete con docilità la Parola che è stata piantata in voi». Bella e necessaria è la sequela di Gesù Cristo sull’esempio di Maria, testimone, che rispose all’annuncio: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola».
Il Padre non si stanca nel ripetere: «Siate di quelli che mettono in pratica la Parola» perché Parola, fatta Carne per mezzo di Maria, «può portarvi alla salvezza».
3. È prezioso, su: ‘Peccato del mondo’: https://www.studibiblici.it/Conferenze/IL_PECCATO_DEL_MONDO.pdf
(didon)