Malachìa 3,1-4; Salmo 23 (24); Ebrei 2,14-18; Luca 2,22-40
Attendere la luce perché la luce si renda presente
«Nel principio Dio disse: “Sia la luce!”. E la luce fu».
Trascorse un troppo lungo periodo di storia buia vivificata dalla promessa: «Io manderò un mio messaggero».
Il messaggero è venuto «a preparare la via». I semplici hanno accolto il messaggero, i potenti lo hanno ucciso come hanno fatto ed ancora fanno con la gran parte dei Profeti che il Padre misericordioso sempre invia.La storia dopo la venuta del messaggero del Padre è riuscita ad avviarsi verso la Luce per mezzo di una famiglia ‘sacra’: Maria, Giuseppe, un Bambino: «Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore».
Chi è questo Bambino, quali caratteristiche ha il suo operare?
«Cristo è divenuto partecipe» della stirpe di Abramo ed «Egli di questa stirpe si prende cura». Ha a cuore questa stirpe, per questo ha premura di «rendersi in tutto simile ai fratelli allo scopo di espiare i peccati del popolo».
La sua missione si svolge «nelle cose che riguardano Dio per diventare un sommo sacerdote misericordioso e degno di fede».
La condizione dell’uomo è la sofferenza a causa del peccato del mondo ed «Egli è in grado di venire in aiuto a quelli che subiscono la prova per essere stato messo lui stesso alla prova e aver sofferto personalmente».
Gli uomini sono capaci di riconoscere il dono?
Ben pochi: tra di essi «Simeone, uomo giusto e pio. Il Santo Spirito era su di lui». Insieme a lui una donna, «Anna, che parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione».
Non furono dei privilegiati: furono gli unici che «che aspettavano la consolazione d’Israele». A Simeone, per la straordinaria attesa «lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore».
Esaudito, null’altro chiese a Dio Padre e si mise a disposizione della sua volontà: «Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli».
«Simeone» rivolgendosi al Figlio della Promessa, alla Madre ed al Custode «li benedisse e a Maria, sua madre», profetizzando sulla sua esistenza di Madre d’ogni figlio, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti».
Molti sono, purtroppo, coloro che non accolgono la Parola. Il Figlio sarà quindi «segno di contraddizione»; gusterà il sapore della sofferenza inflitta dagli uomini che era venuto a salvare «e anche a te, Donna e Madre, una spada trafiggerà l’anima affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».
Come profetizzato, una spada ha trafitto il suo cuore.
Il Bambino, Maria e Giuseppe «quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore» fecero ritorno a Nàzaret. Nel silenzio «il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui». A poco a poco, con lo svolgersi dei giorni e degli eventi, crebbe la loro conoscenza del mistero di Amore che, per mezzo loro, si stava attuando.
A disposizione del Padre perché il Figlio avesse ogni aiuto per divenire «luce per rivelarsi alle genti» resero completa ed attuata la promessa del principio «Sia la luce e la gloria del tuo popolo». E la Luce fu.
In disponibile attesa «il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza e la grazia di Dio era su di lui».
Signore e Padre, concedi anche a noi di essere presentati a te purificati nello spirito.
(didon)