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Lectio Divina
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SANTISSIMA TRINITA’, SOLENNITÀ – A 04 – GIUGNO 2023
Èsodo 34,4b-6.8-9; Salmo 3,52-56; 2 Corìnzi 13,11-13; Giovanni 3,16-18
‘un giorno stare; sei giorni andare’
Siamo «un popolo di dura cervìce», «ma tu», Signore, «perdona la nostra colpa e il nostro peccato» e «fa’ di noi la tua eredità».
Si rischia di perdere ideali e valori: per tornare alla bellezza dell’esistenza cristiana occorre convertire i cuori gustando il dialogo amorevole con Dio e con le famiglie della famiglia di Dio.
Le mani dei padri, guidate da una sapienza divina, hanno donato tesori di bellezza: non siamo chiamati a ‘conservarla’, ma a darle pieno compimento. Resi maestri dalla Parola, si rende attraente ristrutturare e donare armonia a due valori:
1. Un giorno: la domenica, giorno del Signore, è bello ritemprare le facoltà vitali. Le famiglie si riuniscano attorno alla mensa della Parola e del Pane. È bello stare con le famiglie cristiane nella famiglia dei figli di Dio perché «chi crede in lui non è condannato», «ma chi non crede è già stato condannato».
È vero: molti sono i modi di credere; giusta aspirazione divenga credere «nel nome dell’unigenito Figlio di Dio».
Ed invocare: «Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, Signore, che il Signore cammini in mezzo a noi». leggi tutto…
28 MAGGIO 2023 DOMENICA DI PENTECOSTE – Anno A
Atti 2,1-11; Salmo 103 (104); 1Corìnzi 12,3b-7.12-13; Giovanni 20,19-23
Suscitare l’entusiasmo dell’amore
Dopo la Resurrezione Gesù si rende presente in modo vero e reale «e i discepoli gioirono al vedere il Signore».
Gesù, mostrando i segni della Passione, augura più volte «Pace «a voi!». Poi dice ai discepoli: «Ricevete lo Spirito Santo».
«Il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo» quando accadde un evento del quale una spiegazione umana non è possibile. «Venne all’improvviso dal cielo un fragore». Al Profeta Elia il Signore si era presentato attraverso la «voce tenue del silenzio». Nella Pentecoste la presenza di Dio è «quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano». «Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro».
Dopo questo sorprendente accadimento «tutti furono colmati di Spirito Santo». leggi tutto…
21 MAGGIO 2023 ASCENSIONE DEL SIGNORE – ANNO A
Atti 1,1-11; Salmo 46 (47); Efesìni 1,17-23; Matteo 28,16-20
Missione
Ci si domanda con ansia quale tipo di vita avremo nei prossimi tempi. Gesù, trascurando ogni criterio umano, parla, agisce perché lo svolgersi della Storia divenga un cammino di Salvezza e dona a chi gli è fedele «uno spirito di sapienza e di rivelazione per una profonda conoscenza di lui».
I discepoli, «però, dubitarono» delle sue parole e rivolsero attenzione ad una speranza, tutta umana, domandando: «Signore, è questo il tempo nel quale ricostituirai il regno per Israele?».
Gesù rispose immediatamente: «Non spetta a voi conoscere tempi o momenti». Quasi un ‘cosa volete da me? «Il Padre ha riservato al suo potere» la realizzazione del Regno. Per non scoraggiarli, aggiunge: «riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi; tra non molti giorni, sarete battezzati in Spirito Santo». leggi tutto…
14 maggio 2023, VI Domenica Tempo di Pasqua
Atti 8, 5-8. 14-17; Salmo 65; 1Pietro 3,15-18; Giovanni 14, 15-21
Rendere ragione della speranza
Secondo la parola del Vangelo «il mondo non può ricevere» la predicazione del Regno di Dio «perché non lo vede e non lo conosce». Il Vangelo secondo Giovanni usa il vocabolo ‘mondo’ per indicare tutto ciò che si oppone al Dio di Gesù. Il Creatore, per mezzo della Parola, sconfigge ogni giorno questo ‘mondo’ ingiusto e malvagio. Il credente in Cristo vive nella situazione di essere ‘nel mondo’, ma non essere ‘del mondo’.
Il credente non senta dolore quando soffre per questa sua ‘solitudine’ nei confronti di un ‘mondo’ malvagio, dal momento che il Signore Gesù ha promesso: «Non vi lascerò orfani: verrò da voi» per la redenzione del ‘mondo e del suo male’ e vi rassicuro perché «pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore, il Paràclito», che «rimanga con voi per sempre». Non abbiate paura, siate forti nella fede, perché il Consolatore è «Spirito della verità». leggi tutto…
07 MAGGIO 2023 V DOMENICA DI PASQUA – Anno A
Atti 6,1-7; Salmo 32 (33); 1Pietro 2,4-9; Giovanni 14,1-12
Dignità laicale per una comunità educante
Nella iniziale comunità cristiana sorsero problemi perché «nell’assistenza quotidiana, venivano trascurate le vedove» dei convertiti di origine greca: quando si verificano situazioni dolorose è importante che «non sia turbato il cuore».
Gli Apostoli, in quella occasione, intervennero dicendo: «Non è giusto che noi lasciamo da parte la parola di Dio per servire alle mense». Gli Apostoli, per vocazione, vigilano, educano. Comprendono che da soli non riusciranno a rendere efficace la Parola. Pregano il Santo Spirito perché riescano ad occuparsi di ciò che li riguarda: l’economia della salvezza; scelgono di formare uomini di buona reputazione per altri compiti. leggi tutto…
30 APRILE 2023 IV DOMENICA DI PASQUA – Anno – A
Atti 2,14a.36-41; Salmo 22 (23); 1Pietro 2,20b-25; Giovanni 10,1-10
Il Bel Pastore: potere e servizio
Il modo di parlare di Gesù è semplice: perché nei Vangeli si legge che «essi non capirono»?
Quando la verità non corrisponde ad abitudini consolidate non viene accolta: rimuovere dalla coscienza errate precomprensioni è aspro.
È bene ricordare che l’annuncio cristiano giunge alle coscienze secondo particolari criteri:
1. Il primo annuncio (Kerigma) è: «Sappiate con certezza che Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso». Cristo è «il Vivente». Quando a questo annuncio gli ascoltatori «si sentono trafiggere il cuore» e pongono la domanda «Che cosa dobbiamo fare, fratelli?», la risposta dell’annunciatore diviene chiara: «Convertitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati». leggi tutto…
23 APRILE 2023 III DOMENICA DI PASQUA – ANNO A
Atti 2,14.22-33; Salmo 15 (16); 1Pietro 1,17-21; Luca 24,13-35
‘Fateci sentire entusiasmo!’
1. All’uomo, fatto di terra, sfugge il divino.
«Alcune donne sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo»: i discepoli di Gesù non credono alla Resurrezione; le donne «ci hanno sconvolti»! Verificano il fatto: «Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne». Rimangono dubbiosi e perplessi: «lui non l’hanno visto».
Domande vane ostacolano il cammino: «Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele». Concludono: «Sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute». ‘Va’ a credere alle donne!’: delusi, vorrebbero zittirle.
Voler imporre limiti e norme a Dio non è cosa saggia. leggi tutto…
16 APRILE 2023 II DOMENICA DI PASQUA – DIVINA MISERICORDIA – A
Atti 2,42-47; Salmo 117 (118); 1Pietro 1,3-9; Giovanni 20,19-31
«Misericordia – Pace – Nonviolenza»
«Se non metto il mio dito nel segno dei chiodi e la mia mano nel suo fianco, io non credo»: Tommaso cerca una prova di ciò che altri discepoli affermano. Invece di una prova si presenta una persona: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco». Tommaso non ebbe un cuore aperto, un cuore grande: «Non essere incredulo, ma credente!». Troppo tardi, Tommaso, hai creduto: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto».
E’ urgente abbandonare una fede da parolai e porsi alla ricerca del vero Gesù, affrettare il tempo della fiducia nella Resurrezione. Non si può attendere e ritardare per gridare di stupore e di gioia: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù attende scelte di vita: «Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». «Ricevete lo Spirito Santo».
Il segno del credere è accogliere e donare: «A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati».
«Tutti i credenti», con decisione, seguirono Gesù: «ogni giorno erano assidui, perseveranti insieme nel tempio». Erano ‘insieme’: «avevano ogni cosa in comune»; «spezzando il pane nelle case, prendevano cibo con letizia e semplicità di cuore; vendevano le loro proprietà e sostanze e le dividevano con tutti, secondo il bisogno di ciascuno». leggi tutto…
09 APRILE 2023 DOMENICA DI PASQUA – «RISURREZIONE DEL SIGNORE»
Atti 10,34a.37-43; Salmo (118); Colossési 3,1-4; 1Corìnzi 5, 6-8; Giovanni 20,1-9
Vivente per sempre
«Noi siamo testimoni di Gesù di Nàzaret, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui». Nonostante il bene ed il bello annunciato e realizzato e, forse, proprio per quello, «lo uccisero appendendolo a una croce».
Pensavano di aver eliminato chi metteva in dubbio interessi insani, «ma Dio lo ha risuscitato al terzo giorno». Sinceri amici, dopo la morte in Croce, attestano Gesù vivente che mangia con loro; lo toccano, sperimentano la sua vera e reale presenza: «il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra» del sepolcro dove era stato deposto Gesù «era stata tolta», nonostante gli uccisori avessero sigillato la pietra e posto guardie a vigilare. Maria «corse e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo e disse loro: “Hanno «portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!”. leggi tutto…
02 APRILE 2023 DOMENICA DELLE PALME: PASSIONE DEL SIGNORE – A
Matteo 21,1-11; Isaìa 50,4-7; Salmo 21 (22); Filippési 2,6-11; Matteo 26,14-27,66
Città: oggi pronta ad Osanna, domani a diffamazione e linciaggio
Il Dio di Gesù compie doni e li ripete «ogni mattina»: «Il Signore Dio mi ha dato una lingua da discepolo». Il vero discepolo, prima di parlare, sa ascoltare: «il Signore Dio mi ha aperto e fa attento il mio orecchio».
Bello è poter dire alla Parola: tu mi hai parlato «e io non ho opposto resistenza, non mi sono tirato indietro».
«Il Signore Dio mi assiste, per questo non resto svergognato, per questo rendo la mia faccia dura come pietra sapendo di non restare confuso»: lo dice Gesù; con Lui potrebbe affermarlo ogni credente.
Il dono di Dio richiede una risposta perché «il Signore ha bisogno» che ogni credente, senza temere, si ponga la domanda del ‘chi sono io’ perché il Signore, ciò che abbiamo donato, «rimanderà indietro subito»; restituirà con abbondanza: Egli «è il tuo re, mite» perché «tu sappia indirizzare una parola allo sfiduciato». leggi tutto…