DiDon
Lectio Divina
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15 NOVEMBRE 2020 – XXXIII DOMENICA T. O. – anno A
Signore, so che sei un uomo duro.
Gesù denuncia l’orientamento spirituale di maestri e sacerdoti quando inducono a vedere Dio come una figura esigente, punitiva. Nella predicazione si fissano sulla denunzia ossessiva del peccato e, paralizzati dall’idea di una impossibile impeccabilità, causano lontananza da un Dio che, secondo il loro pensiero, schiaccia l’uomo sulla sua colpa. leggi tutto…
08 NOVEMBRE 2020 – XXXII DOMENICA T.O. – ANNO A
Duro, ma vero
Fratelli, non vogliamo lasciarvi nell’ignoranza. Questo ve lo diciamo sulla parola del Signore, subito, di buon mattino. Solo l’amore, quello sincero, previene ed è capace di aspettare ed andare incontro al Signore ed ai fratelli. Non è vero che non esistono persone capaci di amare; anche se sono soltanto cinque, non solo sagge, escono incontro allo sposo. Altre persone sono stolte e vigliacche: attendono la festa, purché sia senza lavoro (per loro è lavoro e fatica anche amare). leggi tutto…
01 NOVEMBRE 2020, DOMENICA, Solennità di tutti i Santi
Che Qualcuno ci tenga per mano
1. Una moltitudine immensa sta soffrendo: malati, familiari, fratelli amorevoli nella fede.
L’invito di Gesù ad andare avanti, a credere e sperare dà un senso diverso alle difficoltà, agli ostacoli, al male che incontriamo sotto tante forme nella vita, che si rivelano non come aspetti di una realtà incontrovertibile, ma come occasioni per aggrapparsi alla mano di Dio, per riconoscersi bisognosi della sua compassione.
25 OTTOBRE 2020 XXX DOMENICA T. O. – ANNO A
Dall’ascolto alla preghiera.
Immersi fino agli occhi nella desolazione ci sentiamo schiacciati, Signore: chiediamo soccorso. La nostra fede è scarsa: lo abbiamo constatato. Ascolta il grido del tuo popolo: quello che ti sei acquistato con la solitudine della Morte e la gloria della Resurrezione. Aiuta il tuo popolo nella conversione del cuore perché torniamo a te per ricostruire presso i tuoi altari le nostre esistenze. Che riusciamo a convertirci dagli idoli al Padre, a te, Signore Gesù, ed al Santo Spirito. leggi tutto…
18 OTTOBRE 2020 XXIX DOMENICA T. O. – ANNO A
Cosa è di Cesare? Cosa di Dio?
Quale e di chi è il dono?
Come e a chi posso rendere?
Il Vangelo è parola, ma anche potenza dello Spirito Santo, alla quale aderire con profonda convinzione. Oggi domanda: E’ lecito, o no, pagare (dare) il tributo a Cesare? La risposta è: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio». Cerca quale è il tuo Dio e quale è il tuo Cesare. Poi potrai rendere \ dare a Cesare e a Dio. Da chi ha ricevuto potere Cesare, da chi Ciro? Lo sapevate che l’imperatore Persiano Ciro il grande è santo? Così a Ciro dice il Signore: Io ti ho chiamato per nome, ti ho dato un titolo, ti renderò pronto all’azione, anche se tu non mi conosci. leggi tutto…
11 OTTOBRE 2020 XXVIII DOMENICA T. O. – ANNO A
Penitenziale: Il re fece una festa di nozze per suo figlio e invitò tutti ad intervenire. Invitati alle nozze, molti non se ne curano nemmeno: sono sicuri dei fatti loro. Difetto è, però, pensare che chi non vuole andare siano sempre gli altri! Ancora difetto è essere pronti a spettegolare malignamente sulle difficoltà degli altri. Oltre questo c’è anche il male di chi presume di essere amico e, di fatto, non lo è.
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04 OTTOBRE 2020 XXVII DOMENICA T. O.- ANNO A
(I corsivi sono delle sacre Scritture della Messa)
Stiamo vivendo Feste domenicali, in una vita, caratterizzata da preoccupazioni e sofferenze create dal peccato del mondo e dai peccati dei malvagi.
1. Penitenziale
Dio donò una vigna ai suoi vignaioli: si aspettava giustizia ed ecco spargimento di sangue, attendeva rettitudine ed ecco grida di oppressi.
Il Padre, per riparare al male mandò i suoi servi: essi presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. Mandò di nuovo altri servi, più numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo. Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: Avranno rispetto per mio figlio!
Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero. leggi tutto…
27 SETTEMBRE 2020 – XXVI DOMENICA T. O. – ANNO A
1. Ci sarebbe di che arrabbiarsi di fronte a Gesù che afferma: “I pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio”. Ma come si permette? Per chi mi prende? Non è retto il modo di agire del Signore. Aspettiamo sempre che sia Dio a risolvere problemi, e quando lui dice: “Va’ a lavorare”, non vi andiamo. Non ci pentiamo nemmeno, così da credergli. Diciamo: E perché debbo andare io? E gli altri? Io coltivo la mia vite, le altre le curassero gli altri.
Perché debbo pensare a tutto io?
2. Cosa dobbiamo fare? Seguire l’esempio del figlio svogliato:
Non ne ho voglia. Ma poi si pentì e vi andò. Se ognuno svolge il suo compito da solo non si risolverà nessun problema, nesssun lavoro riuscirà bene.
Nessuna vigna sarà ben coltivata. Tutta la famiglia delle famiglie di Dio si mettano insieme a lavorare. Se il cuore malvagio si converte entrerà nel Regno.
Non fate nulla per rivalità o vanagloria. Non cercate l’interesse proprio, anche quello degli altri.
3. La cosa migliore? Rimanete unanimi e concordi, con compassione e comunione di spirito e con la stessa carità. Renderete piena la mia gioia e sarà anche la vostra gioia. Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù: egli svuotò se stesso assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini. Come uomo, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce. Farete, così, vivere voi stessi e sarete felici di proclamare: Gesù Cristo è Signore!
18.09.1960 – 60 anni fa, terza domenica di settembre, Festa della Madonna Addolorata, Tuscania, ore 21:00.
Ricordi e riflessioni di Don Lamberto
1. La storia:
Doveva iniziare la Processione in onore della Madonna ed eravamo, invece, ancora chi nella sacrestia, chi in chiesa, S. Giovanni. Tutti i preparativi per l’uscita della Processione erano stati ultimati.
Pioveva, diluviava. Ci domandavamo: si farà la processione? Lo domandavamo anche a Lei, Addolorata.
Era stato preparato anche un telo, raro a quei tempi, di plastica, per coprire la Madonna se qualche goccia d’acqua…
Molti araldi dicevano che erano pronti per la processione, a qualsiasi costo. Ricordo parole precise: “Io esco pure con il diluvio”. Seguito da: anch’io…anch’io!
E venne il diluvio.
Don Dario Nardi, Pericle Scriboni, rispondevano dicendo: Vediamo come va. Andammo a vedere dalla porta della chiesa e un fiume d’acqua scendeva da San Marco. Era l’alluvione. Pian piano tutti cercarono di poter tornare, delusi, alle proprie case. Alle 23,00 don Dario, con la 500, con coraggio mi volle accompagnare verso casa. All’uscita della Porta di S. Marco l’acqua ci portò via, ma lui riuscì a riprendere i comandi della macchina.
Ed era notte. Alla luce di fulmini e lampi tornai a casa. leggi tutto…
13 SETTEMBRE 2020 XXIV DOMENICA T. O. – ANNO A
Se pretendiamo che il Dio di Gesù sia un giustiziere, abbiamo sbagliato religione: questo dio cerchiamolo altrove, non nel Vangelo.
Rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori.
Se preferiamo dire: Te la farò pagare. Non possiamo lamentarci della risposta: Servo malvagio.
Al cristiano è richiesta la capacità di perdonare, ma il perdono deve essere chiesto e accolto. Non deve essere regalato: comporta conversione.
La preghiera: O Dio, crea in noi un cuore nuovo, un cuore sempre più grande.
Rancore e ira sono cose orribili, e il peccatore le porta dentro.
Con i malvagi il buonismo è errore e peccato: Rimarrai in prigione finché non avrai restituito tutto il dovuto.
E se hai ucciso, come restituisci?
«Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?».
Se ti chiedono perdono, perdonerai. E Gesù gli rispose: Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.
Perdonerai di cuore l’offesa al tuo prossimo e per la tua preghiera ti saranno rimessi i peccati.
Nessuno di noi vive per se stesso e nessuno muore per se stesso.