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Lectio Divina

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06 SETTEMBRE 2020 XXIII DOMENICA T. O. ANNO A

Il difficile vivere insieme

Dobbiamo avere sincerità con noi stessi per aprire il Vangelo e contemplare:
A. Non siate debitori di nulla a nessuno, se non dell’amore vicendevole.
Pienezza della Legge infatti è l’amore (carità-agape-non elemosina).
B. Come comportarci con amore se siamo in disaccordo con qualche fratello?
1. Va’ e ammoniscilo fra te e lui solo;
2. Prendi con te una o due persone che ti possano aiutare;
3. Cerca nella comunità dei fratelli aiuto per risolvere i problemi esistenti;
4. Se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano.

C. Come comportarci davanti a Dio?
Se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro».

D. Chi sei tu per i fratelli?
Io ti ho posto come sentinella a favore dei tuoi fratelli.
Quando sentirai dalla mia bocca una parola, tu dovrai avvertirli da parte mia.
Della loro sorte io domanderò conto a te.

Sentinelle, non giudici
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30 AGOSTO 2020 DOMENICA XXII T. O. – ANNO A

Sedotti e convocati dalla Parola, impariamo a discernere il bello dall’utile?

Proclamare la Parola del Signore è per ogni profeta causa di scoraggiamento a motivo di persone che cercano soltanto l’utile: si dovrebbe cercare la bellezza. Di profeti nel mondo ce ne sono e si possono porre domande: Nessuno ascolta me o nessuno ascolta la tua Parola?

Dalle letture della Messa:
1. Non conformatevi a questo mondo e rinnovate il vostro modo di pensare.
Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli; e, a Pietro che si mise a rimproverarlo perché voleva andare a Gerusalemme dove sapeva che l’attendeva la Croce, disse: Va’ dietro a me, Satana!

2. Proclamare la Parola del Signore è diventata per me causa di vergogna e di scherno tutto il giorno. Sono oggetto di derisione, ognuno si beffa di me.

3. Mi hai sedotto, Signore, e io mi sono lasciato sedurre; mi hai fatto violenza e hai prevalso. La Parola tua è come un fuoco ardente dentro di me tanto che non posso tacere e quando parlo, devo gridare, devo urlare: nessuno ascolta.
La domanda che mi pongo:
Nessuno ascolta me o nessuno ascolta la tua Parola?
Siamo capaci di dirigerci decisamente verso la nostra Gerusalemme?
Ci sarà la Croce e ci sarà la Resurrezione?

23 AGOSTO 2020 – XXI DOMENICA T. O. – ANNO A

• Penitenziale
Preghiamo per essere capaci di riconoscere errori e insufficienze, altrimenti il Signore dirà:
Ti toglierò la carica, ti rovescerò dal tuo posto: non c’è bisogno di essere Re per essere deposto. Chiunque, a casa sua, è Re.
• Pensiero dalle letture della Parola:
Si dice: la voce del popolo è voce di Dio. Difficile trovare qualche detto più errato di questo.
Gesù domanda ai discepoli: La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?
Di fronte alle deludenti, errate, risposte aggiunge: «Ma voi, chi dite che io sia?».
La fede di Pietro risponde con verità: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
E Gesù aggiunge: Quello che dice il Padre è la verità, non quello che dice la gente.
La verità non è frutto di sapienza umana, ma di parola di Dio. leggi tutto…

16 AGOSTO 2020 XX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO A

Quanta e quale fede in coloro che sono della casa di Israele?!
Gesù è provocante: Ad una povera donna, che domandava aiuto, non le rivolse neppure una parola. Perfino i discepoli, forse scontenti di come Gesù si era comportato, insistono: «Esaudiscila, perché ci viene dietro gridando!». Forse anche disturbati dalla donna che insisteva gridando … Per fortuna c’è ancora qualcuno che grida per avere e donare aiuto. E’normale dire: Ma cosa vogliono da noi? Non siamo chiamati, non è nostro dovere. Non è compito mio. Mica è colpa mia! Alla fine, l’intento di Gesù si svela: «Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri». E, dopo svelato e salvato, la domanda: Quanta e quale fede abbiamo, noi che pensiamo di essere i giusti della casa di Israele?! Quale è la casa, come in essa si vive: la mia casa si chiamerà casa di preghiera per tutti i popoli. Ricordiamo con speranza ferma: I doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili! Perciò: Se il rifiuto dato al Signore ha meritato la riconciliazione del mondo, che cosa sarà la nostra riammissione se non paragonabile ad una resurrezione?

SABATO 15 AGOSTO 2020 ASSUNZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA

Una donna apparve nel cielo: la insidiava un enorme drago rosso. Partorì un figlio maschio.
Adempiuto, con amore estremo il suo compito, la Donna, ogni donna, ogni mamma, fugge nel deserto.
Ha preparato (arato e seminato) il terreno per il Figlio. Lo ha irrigato. Ora è possibile annunciare libertà, verità, bellezza
Per mezzo di un uomo, Gesù Cristo, viene la risurrezione: in Cristo tutti ricevono la vita.
«Ora si è completata la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio e la potenza del suo Cristo».
Poi, un giorno, sarà la fine: egli consegnerà il regno a Dio Padre. leggi tutto…

9 AGOSTO 2020 XIX DOMENICA T. O.

Solo parole della Sacra Scrittura per questa domenica:

Ho una sofferenza continua a vantaggio dei miei fratelli.
Ed ecco che il Signore passò.
Un vento impetuoso e gagliardo da spaccare i monti e spezzare le rocce, ma il Signore non era nel vento;
un terremoto, ma il Signore non era nel terremoto;
un fuoco, ma il Signore non era nel fuoco.
Dopo il fuoco, il sussurro di una brezza leggera (La voce tenue del silenzio – Il soffio leggero del vento)
Il Signore disse a Elia: «Che cosa fai qui, Elia?».
Elia rispose: «Sono pieno di zelo per il Signore. Sono rimasto solo».
Gesù salì sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassù, da solo.
Pietro s’impaurì.
Gesù disse: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!».
Perché hai dubitato?».
Preghiera: Fa’ che ti riconosciamo presente.
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La distruzione di Ninive nel Profeta Naum

La distruzione di Ninive nel Profeta Naum
Ogni potenza è Ninive. Ogni potente vincitore ha piedi di argilla.

Distruzione di Ninive, Naum 3,2-3
Sibilo di frusta, fracasso di ruote, scalpitìo di cavalli, cigolìo di carri, 3cavalieri incalzanti, lampeggiare di spade, scintillare di lance, feriti in quantità, cumuli di morti, cadaveri senza fine, s’inciampa nei cadaveri.

La Battaglia di Maratona: Dei sepolcri, Ugo Foscolo (vv. 197-212)

..Ah sì! da quella religiosa pace un Nume parla:
e nutria contro a Persi in Maratona ove Atene sacrò tombe ai suoi prodi,
la virtù greca e l’ira. Il navigante che veleggiò quel mar sotto l’Eubea,
vedea per l’ampia oscurità scintille balenar d’elmi e di cozzanti brandi,
fumar le pire igneo vapor, corrusche d’armi ferree
vedea larve guerriere cercar la pugna; e all’orror de’ notturni
silenzi si spandea lungo ne’ campi di falangi un tumulto e un suon di tube
e un incalzar di cavalli accorrenti scalpitanti su gli elmi a’ moribondi,
e pianto, ed inni, e delle Parche il canto.

02 AGOSTO 2020 XVIII DOMENICA T. O.

Esistono insieme: compassione, dialogo, servizio

Gesù, per l’eccessivo frastuono attorno, si ritirò in un luogo deserto, in disparte.
e sentì compassione per i discepoli e per gli altri che lo seguivano, immersi in quel frastuono.

Ai discepoli, che si lamentavano perché alcuni avevano fame,
disse: Voi stessi date loro da mangiare.
Troppe volte coinvolgiamo Dio per supplire nostre inadempienze.
Constatato che i discepoli non erano capaci di dare da mangiare,

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26 LUGLIO 2020 XVII DOMENICA T. O. a

Dio dice a Salomone:
«Chiedimi ciò che vuoi che io ti conceda».
Salomone risponde: Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo; sappia distinguere il bene dal male.
La promessa di Dio a Salomone è: Uno come te non ci fu prima di te né sorgerà dopo di te».
Nonostante tutti doni, anche Salomone … combinò guai.
Dio dice a noi:
Ti ho conosciuto, predestinato al bene, ti ho chiamato; ti ho giustificato; glorificato. per rassomigliare a Gesù.
C’è un tesoro nascosto da prendere: per averlo, vendere tutti gli altri nostri averi, per essere simili a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche».

Consiglio: di don Steno Santi:
https://www.didon2020.it/didon/lectio-don-steno-santi/

Ma anche: sempre di don Steno Santi:
https://www.didon2020.it/didon/2020/04/14/umanesimo-cristiano/

e più precisamente il capitoletto: L’uomo, quello vero, rende veri gli ideali

L’uomo, quello vero, rende veri gli ideali

Scritto di Don Steno Santi (in parte don Lamberto Di Francesco).

«L’uomo contemporaneo ascolta più volentieri i testimoni che i maestri».
Riferirsi ad uomini grandi, non ad uomini potenti, per una strada suggerita ed esemplificata; uomini che non abbiano solo “predicato”, che abbiano protetto e invitato a constatare un mondo diverso dall’umano di terra. “Il cristiano non ha il compito di rincorrere il mondo, di mettersi al passo di tutte le mode. Quasi con tenerezza decisa, “Dobbiamo avere il coraggio di fermare l’uomo, dirgli che correre non vuol dire crescere; che il vero progresso consiste nello sviluppo armonico della persona, non nell’andare più in fretta”. Non vogliamo, forse, fermarci, ma è il nostro pericoloso dramma: “Dirgli che correndo è diventato distratto, non si accorge più di sé e degli altri”. Appelli sono da rivolgere, con passione, non con linguaggi stereotipati ed annoiati: “Dirgli che l’aumento delle conoscenze è utile solo se unito ad un aumento della coscienza. L’aumento della potenza è pericoloso se non è accompagnato da un aumento di saggezza”. Cristiani capaci di parole testimoniate ne abbiamo più che in passato. Coloro che vorrebbero nasconderli si illudono: quando la parola è frutto sincero e raccolto di meditazione della Parola (con la P maiuscola), dietro questa Parola, non c’è più un uomo che parla, ma un uomo che ha quasi carboni ardenti nella bocca e nelle mani, a somiglianza dei profeti di Israele, e proclama: “Non c’è più il tempo di domandarci perché, di cogliere il senso e il significato dell’esistere. In fondo il Signore ci chiede di sostare un istante. Allora il silenzio diventa più eloquente della parola”. L’obiettivo che dobbiamo proporci è il cambiamento di mentalità e di un nuovo stile di vita partendo dalla Parola.
L’uomo cristiano è chiamato a testimoniare che può rivolgersi a Dio chiamandolo Padre: “Rivolgersi al Padre come figli tra figli”. Non può aver timore di sentirsi insufficiente: “L’uomo è per essenza debitore”. Il peccato è a noi possibile: siamo capaci, a differenza di non credenti, di riconoscerlo sapendo di essere capaci di chiedere perdono all’uomo e a Dio e che è più facile ricevere il perdono di Dio che quello dell’uomo: “Siamo figli peccatori; il perdono lo stiamo chiedendo a un Padre, non ad un padrone”.

Potete trovare questo scritto anche in  https://www.didon2020.it/didon/2020/04/14/umanesimo-cristiano/ 

Le Lectio di Don Steno Santi